|
|
vivo; e portatolo al signore, fu tanta la maraviglia che di ciò si fece, |
|
|
che non poteva se non imaginarsi che egli avesse qualche divino |
|
|
spirito addosso. E se non fusse stato che, come si è detto, è per legge |
|
|
vietato fra ' Turchi quel[l'] esercizio, non averebbe quello im- |
5 |
|
perator mai licenziato Gentile. Ma o per dubbio che non si mormo- |
|
|
rasse o per altro, fattolo venir un giorno a sé, lo fece primieramente |
|
|
ringraziar delle cortesie usate et appresso lo lodò maravigliosamente |
|
|
per uomo eccellentissimo; poi dettogli che domandasse che grazia |
|
|
volesse, che gli sarebbe senza fallo conceduta, Gentile, come mo- |
10 |
|
desto e dabene, niente altro chiese salvo che una lettera di favore, |
|
|
per la quale lo raccomandasse al Serenissimo Senato et Illustrissima |
|
|
Signoria di Vinezia sua patria. Il che fu fatto quanto più caldamente |
|
|
si potesse, e poi con onorati doni e dignità di cavaliere fu licenziato. |
|
|
E fra l'altre cose che in quella partita gli diede quel signore, oltre a |
15 |
|
molti privilegii, gli fu posta al collo una catena lavorata alla tur- |
|
|
chesca, di peso di scudi dugentocinquanta d'oro, la quale ancora si |
|
|
truova appresso agli eredi suoi in Vinezia. |
|
|
Partito Gentile di Gostantinopoli, con felicissimo viaggio tornò a |
|
|
Vinezia, dove fu da Giovanni suo fratello e quasi da tutta quella città |