Volume 3

Edizione Giuntina
    maestro di quello mandato. Onde considerando il Senato che per
    essere Giovanni in età che male poteva sopportare disagi - senzaché
    non volevano privare di tant'uomo la loro città, avendo egli massi-
    mamente allora le mani nella già detta sala del Gran Consiglio -, si
5   risolverono di mandarvi Gentile suo fratello, considerato ch'e' fa-
    rebbe il medesimo che Giovanni. Fatto dunque mettere a ordine
    Gentile, sopra le loro galèe lo condussono a salvamento in Gostanti-
    nopoli; dove essendo presentato dal balio della Signoria a Maumetto,
    fu veduto volontieri e come cosa nuova molto accarezzato, e massi-
10   mamente avendo egli presentato a quel prencipe una vaghissima
    pittura che fu da lui ammirata, il quale quasi non poteva credere
    che un uomo mortale avesse in sé tanta quasi divinità che potesse
    esprimere sì vivamente le cose della natura. Non vi dimorò molto
    Gentile che ritrasse esso imperator Maumetto di naturale, tanto bene
15   che era tenuto un miracolo. Il quale imperatore, dopo aver veduto
    molte sperienze di quell'arte, dimandò Gentile se gli dava il cuor di
    dipignere se medesimo; et avendo Gentile risposto che sì, non passò
    molti giorni che si ritrasse a una spera tanto proprio che pareva
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Edizione Torrentiniana
    parve grandissimo magistero; onde non solo prese la pittura, ma chiese
20   loro il maestro che l'aveva fatta. Per che a Vinegia tornato, espose al
    Senato qualmente al signore dovessero mandare Giovan Bellino. Ma
    essi, come quegli che molto l'amavano, essendo egli già in età che
    male poteva sopportare disagii, si risolverono di mandarvi Gentile suo
    fratello, il quale arebbe fatto il medesimo che Giovanni; et inoltre si
25   assicuravano di non perderlo interamente, e massime che egli seguitava
    per il palazzo le storie che egli aveva cominciate nella sala del Gran
    Consiglio. Laonde messosi Gentile in ordine e montato in su le galèe con
    onoratissima provisione, pervenne in Gostantinopoli a salvamento; e
    presentato dal balio della Signoria a Maumetto, fu veduto volentieri e
30   come cosa nuova molto accarezzato. E poiché egli presentò a quel prin-
    cipe una vaghissima pittura, fu ammirato da quel signore che uno uomo
    mortale avesse in sé tanta divinità che egli esprimesse sì vivamente e sì
    naturale le cose della natura. Né vi dimorò molto Gentile, che egli ritrasse
    di naturale Maometto che pareva vivissimo; al quale, come cosa inusitata,
35   pareva questo più tosto miracolo che arte. Et in ultimo, doppo lo aver
    veduto molte esperienzie di quell'arte, lo domandò se gli dava il cuore di
    dipigner se medesimo; e Gentile rispose che per satisfarli si ritrarebbe, e
    facilissimamente. Né passo molti giorni che ritrattosi a una spera che
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