Volume 3

Edizione Giuntina
    bellissimo, dentrovi Cristo, Cleofas e Luca. Nella sopradetta
    sala dipinse ancora, ma non già in quel tempo medesimo, una storia,
    quando i Viniziani cavano del monasterio della Carità non so che
    Papa, il quale fuggitosi in Vinegia, aveva nascosamente servito per
5   cuoco molto tempo ai monaci di quel monasterio; nella quale storia
    sono molte figure ritratte di naturale et altre figure bellissime.
    Non molto dopo, essendo in Turchia portati da un ambasciadore
    alcuni ritratti al Gran Turco, recarono tanto stupore e maraviglia a
    quello imperatore che, se bene sono fra loro per la legge maumettana
10   proibite le pitture, l'accettò nondimeno di bonissima voglia, lodando
    senza fine il magisterio e l'artefice; e che è più, chiese che gli fusse il
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Edizione Torrentiniana
    Senato di far dipignere a Giovanni la sala del Gran Consiglio, per l'ec-
    cellenza sua fu vinto il partito senza contesa alcuna. E così ordinarono che
    egli cominciasse quell'opera, e dentro vi facesse i fatti più notabili della Re-
15   pub[lica] veniziana. Onde egli vi lavorò molte storie in compagnia di Gen-
    tile, più di lui giovane, fra le quali dipinse una armata di galèe che
    sbarcano alla piazza di San Marco, dove tirò in prospettiva la chiesa, le
    case e 'l palazzo e la piazza, con infinito numero di popolo in processione,
    con grazia e con buona maniera condotte, le quali gli fecero onore et utile
20   grandissimo. Egli vi dipinse ancora un'altra storia, lavorata con dili-
    genza grandissima, con uno armamento di galèe et una battaglia intrica-
    ta dove combattono i soldati, et in esse diminuì per via di prospettiva le
    barche e le figure, e quelle con grandissima ordinanza e con bonissima
    maniera dipinse. Quivi si vede il furore, la forza, la difesa, il ferire de'
25   soldati e le diverse morti che egli andò considerando, dove non men di
    quelle espresse lo intrigamento delle galèe, del tritar l'acque co' remi, e la
    confusione delle onde, e gli altri armamenti marittimi fatti con una arte
    certo grandissima. Un'altra storia è in detto luogo ancora, nella quale è
    quando cavano il Papa, che era stato nascosto per cuoco, fuggitosi in Vi-
30   negia, nel monasterio della Carità; dove sono molte figure ritratte di na-
    turale, e similmente in quelle altre dette di sopra. Contrafece sì vivi e
    proprii que' casamenti, la piazza e palazzo di San Marco, la pescheria
    e 'l macello, che meritò per questo da la Signoria perpetua provisione.
    Laonde avendo egli finita una pittura non molto grande, nella quale
35   erano alcuni ritratti di naturale che pareano vivi, ella fu portata in
    Turchia da uno ambasciadore a Maumetto, allotta Gran Turco. E se ben
    tal cosa era proibita loro per la legge maumettana, ella fu pure di tanto
    stupore nel presentarla, che non essendo usato il signore vederne, gli
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