Volume 3

Edizione Giuntina
    maggiore; nella chiesa di S. Zacheria di Vinezia, alla cappella di
    S. Girolamo, è in una tavola una Nostra Donna con molti Santi
    condotta con gran diligenza, et un casamento fatto con molto giudizio;
    e nella medesima città, nella sagrestia de' Frati Minori, detta la Ca'
5   Grande, n'è un'altra di mano del medesimo fatta con bel disegno
    e buona maniera. Una similmente n'è in S. Michele di Murano, mo-
    nasterio de' Monaci Camaldolensi; et in S. Francesco della Vigna,
    dove stanno Frati del Zoccolo, nella chiesa vecchia era in un quadro
    un Cristo morto, tanto bello che que' signori, essendo quello molto
10   celebrato a Lodovico Undecimo re di Francia, furono quasi forzati,
    domandandolo egli con istanza, se ben malvolentieri a compiacer-
    nelo; in luogo del quale ne fu messo un altro col nome del medesimo
    Giovanni, ma non così bello né così ben condotto come il primo:
    e credono alcuni che questo ultimo per lo più fusse lavorato da Gi-
15   rolamo Mocetto, creato di Giovanni. Nella Confraternita parimente
    di S. Girolamo è un'opera del medesimo Bellino di figure piccole,
    molto lodate; et in casa messer Giorgio Cornaro è un quadro similmente
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Edizione Torrentiniana
    di sua mano in San Francesco, che fu tenuta per un tempo cosa
    molto eccellente per vedersi dentro a quella una pulitezza et una diligen-
20   zia straordinaria. Fece nella chiesa di San Zacaria, dove stanno le mo-
    nache, alla cappella di San Girolamo una tavola, che vi è dentro variati
    Santi intorno alla Nostra Donna, dove è usato ingegno e giudizio in un
    casamento che v'è dentro, e così nelle figure; la quale fu lodata grande-
    mente dagli artefici e gentiluomini di quella città. Egli ancora nella
25   sagrestia de' Frati Minori, detta la Ca' Grande, ne fece un'altra, che di
    assai bella maniera e con bonissimo disegno fu condotta. A San Michele
    poi di Murano lavorò un'altra tavola, et a S. Francesco della Vigna,
    dove stano Frati del Zoccolo, nella chiesa vecchia pose un quadro di un
    Cristo morto; la fama del quale si divulgò talmente, che Lodovico XI re
30   di Francia, invaghito del suo nome, lo mandò a chiedere a quella città,
    dalla quale con difficultà gli fu concesso; et in luogo di quello ve ne fu
    messo un altro sotto il nome di Giovan Bellino, il quale non fu sì leggia-
    dro né sì ben condotto quanto quello, perché si tiene che un Girolamo Mo-
    cetto suo creato vi lavorasse sopra, sendo la differenza dal primo tanto
35   diversamente condotta. Fece ancora nella Confraternita di San Girola-
    mo una opera che v'è dentro figure piccole, molto lodata.
    Laonde venute in considerazione l'opere di Giovanni fra i gentiluo-
    mini di quella città, la volsero crescere di ornamento; e proposto nel
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