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molto bene la natura. Averebbe il povero Vivarino con suo |
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molto onore seguitato il rimanente della sua parte; ma essendosi, |
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come piacque a Dio, per la fatica e per essere di mala complessione |
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morto, non andò più oltre; anzi, perché neanco questo che aveva |
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fatto aveva la sua perfezzione, bisognò che Giovan Bellini in alcuni |
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luoghi lo ritoccasse. |
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Aveva intanto egli ancora dato principio a quattro istorie, che or- |
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dinatamente seguitano le sopradette. Nella prima fece il detto Papa |
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in S. Marco, ritraendo la detta chiesa come stava apunto, il quale |
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porge a Federigo Barbarossa a basciare il piede; ma quale si fusse la |
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cagione, questa prima storia di Giovanni fu ridotta molto più vivace |
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e senza comparazione migliore dall'eccellentissimo Tiziano. Ma se- |
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guitando Giovanni le sue storie, fece nell'altra il Papa che dice Messa |
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in S. Marco, e che poi, in mezzo del detto imperatore e del doge, |
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concede plenaria e perpetua indulgenzia a chi visita in certi tempi |
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la detta chiesa di S. Marco, e particolarmente per l'Ascensione del |
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Signore. Vi ritrasse il didentro di detta chiesa et il detto Papa in sulle |
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scalèe che escono di coro, in pontificale e circondato da molti cardi- |
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nali e gentiluomini; i quali tutti fanno questa una copiosa, ricca e bella |
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storia. Nell'altra, che è di sotto a questa, si vede il Papa in roccetto, |
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che al Doge dona un'ombrella dopo averne data un'altra all'Impe- |
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ratore e serbatone due per sé. Nell'ultima che vi dipinse Giovanni si |
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vede papa Alessandro, l'imperatore et il doge giugnere a Roma, dove |
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fuor della porta gli è presentato dal clero e dal popolo romano otto |
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stendardi di varii colori et otto trombe d'argento, le quali egli dona al |
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Doge, acciò l'abbia per insegna egli et i suc[c]essori suoi. Qui ritrasse |
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Giovanni Roma in prospettiva alquanto lontana, gran numero di ca- |
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valli, infiniti pedoni, molte bandiere et altri segni d'allegrezza sopra |
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Castel Sant'Agnolo. E perché piacquero infinitamente queste opere |
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di Giovanni, che sono veramente bellissime, si dava apunto ordine |
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di fargli fare tutto il restante di quella sala, quando si morì, essendo |
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già vecchio. |
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Ma perché insin qui non si è d'altro che della sala ragionato per |
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non interrompere le storie di quella, ora tornando alquanto adietro, |
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diciamo che di mano del medesimo si veggiono molte opere; |
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ciò sono una tavola, che è oggi in Pesero in S. Domenico all'altar |