Volume 3

Edizione Giuntina
    terra tedesca, senzaché anco ne viene pure assai di Schiavonia. Si
    costuma dunque assai in Vinezia dipignere in tela, o sia perché non
    si fende e non intarla, o perché si possono fare le pitture di che gran-
    dezza altri vuole, o pure per la commodità, come si disse altrove, di
5   mandarle commodamente dove altri vuole con pochissima spesa e
    fatica. Ma sia di ciò la cagione qual si voglia, Iacopo e Gentile fecio-
    no, come di sopra si è detto, le prime loro opere in tela; e poi Gentile
    da per sé, alla detta ultima storia della Croce, n'aggiunse altri sette
    overo otto quadri, ne' quali dipinse il miracolo della Croce di Cristo,
10   che tiene per reliquia la detta Scuola. Il quale miracolo fu questo:
    essendo gettata per non so che caso la detta Croce dal Ponte della
    Paglia in Canale, per la reverenza che molti avevano al legno che vi
    è della croce di Gesù Cristo si gettarono in acqua per ripigliarla,
    ma come fu volontà di Dio niuno fu degno di poterla pigliare, eccetto
15   che il guardiano di quella Scuola. Gentile adunque figurando questa
    storia, tirò in prospettiva in sul Canale Grande molte case, il Ponte
    alla Paglia, la piazza di S. Marco et una lunga processione d'uomini e
    donne che sono dietro al clero; similmente molti gettati in acqua,
    altri in atto di gettarsi, molti mezzo sotto, et altri in altre maniere et
20   attitudini bellissime, e finalmente vi fece il guardiano detto
    che la ripiglia. Nella qual opera invero fu grandissima la fatica e
    diligenza di Gentile, considerandosi l'infinità delle figure, i molti
    ritratti di naturale, il diminuire delle figure che sono lontane, et i
    ritratti particolarmente di quasi tutti gl'uomini che allora erano di
25   quella Scuola overo Compagnia; et in ultimo vi è fatto con molte
    belle considerazioni quando si ripone la detta Croce. Le quali tutte
    storie, dipinte nei sopradetti quadri di tela, arecarono a Gentile
    grandissimo nome.
    Ritiratosi poi affatto Iacopo da sé, e così ciascuno de' figliuoli, at-
30   tendeva ciascuno di loro agli studî dell'arte. Ma di Iacopo non farò
    altra menzione, perché non essendo state l'opere sue rispetto a quelle
    de' figliuoli straordinarie, et essendosi - non molto dopo che da lui
    si ritirarono i figliuoli - morto, giudico essere molto meglio ragio-
    nare a lungo di Giovanni e Gentile solamente. Non tacerò già che se
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Edizione Torrentiniana
35   che dopo la morte del padre lavorarono in compagnia molte cose lodate.
    E così successe miglior fortuna nell'arte a Giovanni, il quale dotato dalla
    natura d'ingegno e di memoria migliore, divenne e più pratico e di
    maggiore intelligenzia e di più giudizio che non fu Gentile, avendo
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