Volume 3

Edizione Giuntina
    le quali tutte attitudini e forze, che quasi non si possono far meglio,
    mostrano che Ercole aveva grandissima intelligenza e si affaticava
    nelle cose dell'arte. Fece il medesimo, nella facciata che è dirimpetto
    a questa, il trànsito di Nostra Donna, la quale è dagl'Apostoli cir-
5   condata con attitudini bellissime, e fra essi sono sei persone ritratte
    di naturale tanto bene, che quegli che le conobbero affermano che
    elle sono vivissime. Ritrasse anco nella medesima opera se mede-
    simo e Domenico Garganelli padrone della cappella; il quale per
    l'amore che portò a Ercole e per le lodi che sentì dare a quell'opera,
10   finita ch'ella fu, gli donò mille lire di bolognini.
    Dicono che Ercole mise nel lavoro di questa opera dodici anni,
    sette in condurla a fresco e cinque in ritoccarla a secco. Ben è
    vero che in quel mentre fece alcune altre cose, e particolarmente,
    che si sa, la predella dell'altar maggiore di San Giovanni in Monte,
15   nella quale fece tre storie della Passion di Cristo. E perché Ercole
    fu di natura fantastico, e massimamente quando lavorava, avendo
    per costume che né pittori né altri lo vedessino, fu molto odiato in
    Bologna dai pittori di quella città, i quali per invidia hanno sempre
    portato odio ai forestieri che vi sono stati condotti a lavorare; et il
20   medesimo fanno anco alcuna volta fra loro stessi nelle concorrenze,
    benché questo è quasi particolar vizio de' professori di queste nostre
    arti in tutti i luoghi. S'accordarono dunque una volta alcuni pittori
    bolognesi con un legnaiuolo, e per mezzo suo si rinchiusero in chiesa
    vicino alla cappella che Ercole lavorava; e la notte seguente, entrati
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Edizione Torrentiniana
25   quasi far meglio, e mostrano come egli aveva intelligenza cercando le
    fatiche dell'arte. Fece ancora nella parete dirimpetto a questa il trànsito
    di Nostra Donna, la quale è dagli Apostoli circondata con attitudini
    bellissime; fra le quali fece sei persone ritratte di naturale tanto bene, che
    quegli che le conobbero affermano che elle sono vivissime. Ritrasse in tale
30   opra se medesimo et il padrone della cappella; il quale per lo amore che
    gli portò e per la fama che di tale opra conseguì, finita ch'ella fu, gli
    donò mille lire di bolognini.
    Dicono che Ercole stette XII anni a finir tale opra, sette a condurla in
    fresco e cinque per ritoccarla a secco. Dicono che Ercole nel lavoro era
35   molto fantastico, perché quando e' lavorava aveva cura che nessuno pit-
    tore né altri lo vedesse. Era molto odiato dai pittori bolognesi, i quali a'
    forestieri sempre, per la invidia che a essi hanno avuto, portarono odio,
    e più ch'infinita nelle concorrenze fra loro. Per che s'accordarono con un
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