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le quali tutte attitudini e forze, che quasi non si possono far meglio, |
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mostrano che Ercole aveva grandissima intelligenza e si affaticava |
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nelle cose dell'arte. Fece il medesimo, nella facciata che è dirimpetto |
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a questa, il trànsito di Nostra Donna, la quale è dagl'Apostoli cir- |
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condata con attitudini bellissime, e fra essi sono sei persone ritratte |
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di naturale tanto bene, che quegli che le conobbero affermano che |
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elle sono vivissime. Ritrasse anco nella medesima opera se mede- |
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simo e Domenico Garganelli padrone della cappella; il quale per |
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l'amore che portò a Ercole e per le lodi che sentì dare a quell'opera, |
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finita ch'ella fu, gli donò mille lire di bolognini. |
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Dicono che Ercole mise nel lavoro di questa opera dodici anni, |
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sette in condurla a fresco e cinque in ritoccarla a secco. Ben è |
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vero che in quel mentre fece alcune altre cose, e particolarmente, |
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che si sa, la predella dell'altar maggiore di San Giovanni in Monte, |
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nella quale fece tre storie della Passion di Cristo. E perché Ercole |
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fu di natura fantastico, e massimamente quando lavorava, avendo |
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per costume che né pittori né altri lo vedessino, fu molto odiato in |
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Bologna dai pittori di quella città, i quali per invidia hanno sempre |
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portato odio ai forestieri che vi sono stati condotti a lavorare; et il |
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medesimo fanno anco alcuna volta fra loro stessi nelle concorrenze, |
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benché questo è quasi particolar vizio de' professori di queste nostre |
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arti in tutti i luoghi. S'accordarono dunque una volta alcuni pittori |
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bolognesi con un legnaiuolo, e per mezzo suo si rinchiusero in chiesa |
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vicino alla cappella che Ercole lavorava; e la notte seguente, entrati |