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Ercole con grandissimo studio cercò di farle tanto differenti l'una |
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dall'altra che non si somigliassino in cosa alcuna. Sonovi anche al- |
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cune figure che, scoppiando di dolore nel pianto, assai chiaramente |
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dimostrano quanto egli cercasse di imitare il vero. Èvvi lo sveni- |
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mento della Madonna, ch'è pietosissimo; ma molto più sono le Marie |
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verso di lei, perché si veggiono tutte compassionevoli, e nell'aspetto |
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tanto piene di dolore quanto appena è possibile imaginarsi nel vedersi |
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morte inanzi le più care cose che altri abbia e stare in perdita delle |
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seconde. Tra l'altre cose notabili ancora che vi sono, vi è un Longino |
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a cavallo sopra una bestia secca in iscorto, che ha rilievo grandissimo; |
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et in lui si conosce la impietà nell'avere aperto il costato di Cristo |
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e la penitenza e conversione nel trovarsi ralluminato. Similmente in |
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strana attitudine figurò alcuni soldati che si giuocano la veste di Cri- |
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sto, con modi biz[z]arri di volti et abbigliamenti di vestiti. Sono anco |
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ben fatti e con belle invenzioni i ladroni che sono in croce. E perché |
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si dilettò Ercole assai di fare scórti, i quali quando sono bene intesi |
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sono bellissimi, egli fece in quell'opera un soldato a cavallo che, le- |
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vate le gambe dinanzi in alto, viene in fuori di maniera che pare di |
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rilievo; e perché il vento fa piegare una bandiera che egli tiene in |
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mano, per sostenerla fa una forza bellissima. Fecevi anco un S. Gio- |
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vanni che rinvolto in un lenzuolo si fugge. I soldati parimente che |
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sono in questa opera sono benissimo fatti, e con le più naturali e pro- |
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prie movenze che altre figure che insino allora fussono state vedute; |