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Mino di Giovanni scultore; il quale posto a l'arte dello squadrar le |
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pietre con Desiderio da Settignano, e giovane eccellente nella scultura ch'è |
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inclinato a quel mestiero, imparò mentre lavorava le pietre squadrate a |
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far di terra figure, e condusse alcune cose di basso relievo ritratte dalle |
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cose che aveva fatte di marmo Desiderio, sì simili che egli, vedendolo vòlto |
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a far profitto in quella arte, lo tirò innanzi e lo messe a lavorare di mar- |
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mo sopra le cose sue, le quali con una osservanza grandissima cercava di |
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mantenere la bozza di sotto. Né molto tempo andò seguitando, ch'egli si |
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fece assai pratico in quel mestiero; del che se ne sodisfaceva Desiderio |
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infinitamente, ma più Mino dell'amorevolezza di lui, vedendolo continuo |
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a insegnarli et a instruillo, che e' si difendessi dagli errori che si possono |
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fare in quell'arte. Et in mentre ch'egli era per venire in quella professione |
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eccellente, la disgrazia sua volse che Desiderio passassi a miglior vita; la |
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qual perdita fu di grandissimo danno a Mino, il quale come disperato si |
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partì da Fiorenza e se ne andò a Roma, et aiutò a' maestri che lavo- |
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ravano al[l]ora opere di marmo e sepolture di cardinali, che andorono in |
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San Pietro di Roma, le quali sono oggi ite per terra per la nuova fab- |
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brica; talché fu conosciuto per maestro molto prattico e sufficiente, e gli |
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fu fatto fare da un cardinale che li piaceva la sua maniera l'altare di |