Volume 3

Edizione Giuntina
    squadrar le pietre con Desiderio da Settignano, giovane eccellente
    nella scultura, come inclinato a quel mestiero imparò mentre lavo-
    rava le pietre squadrate a far di terra dalle cose che aveva fatte di
    marmo Desiderio, sì simili che egli, vedendolo vòlto a far profitto
5   in quell'arte, lo tirò innanzi e lo messe a lavorare di marmo sopra le
    cose sue, nelle quali con una osservanza grandissima cercava di man-
    tenere la bozza di sotto. Né molto tempo andò seguitando, che egli
    si fece assai pratico di quel mestiero; del che se ne sodisfaceva Desi-
    derio infinitamente, ma più Mino dell'amorevolezza di lui, vedendo
10   che continuamente gli insegnava a guardarsi dagl'errori che si pos-
    sono fare in quell'arte. Mentre che egli era per venire in quella pro-
    fessione eccellente, la disgrazia sua volse che Desiderio passasse a
    miglior vita; la qual perdita fu di grandissimo danno a Mino, il
    quale come disperato si partì da Fiorenza e se ne andò a Roma, et
15   aiutando a' maestri che lavoravano allora opere di marmo e sepol-
    ture di cardinali, che andorono in San Pietro di Roma (le quali sono
    oggi ite per terra per la nuova fabbrica), fu conosciuto per maestro
    molto prattico e sufficiente, e gli fu fatto fare dal cardinale Gugliel-
    mo Destovilla, che li piaceva la sua maniera, l'altare di marmo dove
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Edizione Torrentiniana
20   Mino di Giovanni scultore; il quale posto a l'arte dello squadrar le
    pietre con Desiderio da Settignano, e giovane eccellente nella scultura ch'è
    inclinato a quel mestiero, imparò mentre lavorava le pietre squadrate a
    far di terra figure, e condusse alcune cose di basso relievo ritratte dalle
    cose che aveva fatte di marmo Desiderio, sì simili che egli, vedendolo vòlto
25   a far profitto in quella arte, lo tirò innanzi e lo messe a lavorare di mar-
    mo sopra le cose sue, le quali con una osservanza grandissima cercava di
    mantenere la bozza di sotto. Né molto tempo andò seguitando, ch'egli si
    fece assai pratico in quel mestiero; del che se ne sodisfaceva Desiderio
    infinitamente, ma più Mino dell'amorevolezza di lui, vedendolo continuo
30   a insegnarli et a instruillo, che e' si difendessi dagli errori che si possono
    fare in quell'arte. Et in mentre ch'egli era per venire in quella professione
    eccellente, la disgrazia sua volse che Desiderio passassi a miglior vita; la
    qual perdita fu di grandissimo danno a Mino, il quale come disperato si
    partì da Fiorenza e se ne andò a Roma, et aiutò a' maestri che lavo-
35   ravano al[l]ora opere di marmo e sepolture di cardinali, che andorono in
    San Pietro di Roma, le quali sono oggi ite per terra per la nuova fab-
    brica; talché fu conosciuto per maestro molto prattico e sufficiente, e gli
    fu fatto fare da un cardinale che li piaceva la sua maniera l'altare di
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