Volume 3

Edizione Giuntina
    si possa fare composizion' di corpo tanto perfetto che l'arte la
    trapassi. E se questo è, ne segue che le cose tolte da lei fa le pitture
    e le sculture perfette, e chi studia strettamente le maniere degli ar-
    tefici solamente, e non i corpi o le cose naturali, è necessario che
5   facci l'opere sue e men buone della natura e di quelle di colui da
    chi si toglie la maniera; laonde s'è visto molti de' nostri artefici non
    avere voluto studiare altro che l'opere de' loro maestri e lasciato da
    parte la natura, de' quali n'è avenuto che non le hanno apprese del
    tutto e non passato il maestro loro, ma hanno fatto ingiuria grandis-
10   sima all'ingegno ch'egli hanno avuto; ché s'eglino avessino studiato
    la maniera e le cose naturali insieme, arebbon fatto maggior frutto
    nell'opere loro che e' non feciono. Come si vede nell'opere di Mino
    scultore da Fiesole, il quale avendo l'ingegno atto a far quel che e'
    voleva, invaghito della maniera di Desiderio da Settignano suo mae-
15   stro per la bella grazia che dava alle teste delle femmine e de' putti
    e d'ogni sua figura, parendoli al suo giudizio meglio della natura,
    esercitò et andò dietro a quella abandonando e tenendo cosa inutile
    le naturali, onde fu più graziato che fondato nell'arte.
    Nel monte dunque di Fiesole, già città antichissima vicino a Fio-
20   renza, nacque Mino di Giovanni scultore; il quale posto a l'arte dello
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Edizione Torrentiniana
    fare composizion' di corpo tanto perfetto che la arte la trapassi. E se
    questo è, adunque le cose tolte da lei per far e le pitture e le sculture per-
    fette, rimanendoci per la maniera imperfezzione, chi studia strettamente
    le maniere degli artefici, e non i corpi o le cose naturali, è necessario
25   che facci l'opere sue e men buone della natura e da chi si to' la maniera;
    laonde s'è visto molti de' nostri artefici non avere voluto studiare altro
    che le opere de' loro maestri e lasciato da parte la natura, de' quali n'è
    avenuto che non le ànno apprese del tutto e non passato il maestro loro,
    ma hanno fatto ingiuria grandissima all'ingegno ch'egli hanno avuto;
30   ché s'eglino avessino studiato la maniera e le cose naturali, arebbon fatto
    maggior' frutti nelle opere loro che e' non feciono. Come intervenne l'ope-
    re di Mino scultore da Fiesole, il quale aveva l'ingegno atto a far quel
    che e' voleva: invaghito della maniera di Desiderio da Settignano suo
    maestro per la bella grazia che dava alle teste delle femmine e de' putti
35   e d'ogni sua figura, parendoli al suo giudizio meglio della natura esercito,
    e' andò dreto a quella abandonando e tenendo cosa inutile le naturali,
    onde fu più graziato che fondato inel'arte.
    Nel monte di Fiesole, già città antichissima vicino a Fiorenza, nacque
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