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VITA DI MINO. |
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SCULTORE DA FIESOLE. |
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Quando gli artefici nostri non cercano altro nell'opere ch'e' fanno |
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che imitare la maniera del loro maestro o d'altro eccellente, del quale |
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piaccia loro il modo dell'operare o nell'attitudini delle figure o nel- |
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l'arie delle teste o nel piegheggiare de' panni, e studiano quelle sola- |
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mente, se bene col tempo e con lo studio le fanno simili, non arrivano |
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però mai con questo solo a la perfezzione dell'arte, avvengaché ma- |
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nifestissimamente si vede che rare volte passa inanzi chi camina |
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sempre dietro; perché la imitazione della natura è ferma nella ma- |
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niera di quello artefice che ha fatto la lunga pratica diventare maniera, |
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con ciò sia che l'imitazione è una ferma arte di fare apunto quel che |
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tu fai come sta il più bello delle cose della natura, pigliandola schiet- |
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ta senza la maniera del tuo maestro o d'altri, i quali ancora |
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eglino ridussono in maniera le cose che tolsono da la natura. E se |
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ben pare che le cose degl'artefici eccellenti siano cose naturali, over |
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simili, non è che mai si possa usar tanta diligenza che si facci tanto |
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simile che elle sieno com'essa natura; né ancora scegliendo le migliori, |