Volume 3

Edizione Giuntina
    e divenne bonissimo maestro. Onde avendo dato buon saggio del
    saper suo, gli fu dalla Signoria di Fiorenza fatto dipignere una tavola
    a tempera quando i Magi offeriscono a Cristo, che fu collocata a
    mez[z]a scala del loro palazzo; per la quale Pesello acquistò gran
5   fama, e massimamente avendo in essa fatto alcuni ritratti, e fra gl'al-
    tri quello di Donato Acciaiuoli. Fece ancora alla cappella de' Caval-
    canti in Santa Croce, sotto la Nunziata di Donato, una predella con
    figurine piccole, dentrovi storie di San Niccolò. E lavorò in casa de'
    Medici una spalliera d'animali molto bella, et alcuni corpi di cassoni
10   con storiette piccole di giostre di cavalli. E veggonsi in detta casa sino
    al dì d'oggi di mano sua alcune tele di leoni i quali s'affacciano a
    una grata, che paiono vivissimi; et altri ne fece fuori, e similmente
    uno che con un serpente combatte; e colorì in un'altra tela un bue et
    una volpe con altri animali molto pronti e vivaci. Et in San Pier Mag-
15   giore, nella cappella degl'Alessandri, fece quattro storiette di figure
    piccole di San Piero, di San Paulo, di San Zanobi quando resuscita
    il figliuolo della vedova, e di San Benedetto; et in Santa Maria Mag-
    giore della medesima città di Firenze fece nella cappella degl'Orlan-
    dini una Nostra Donna e due altre figure bellissime. Ai fanciulli
20   della Compagnia di S. Giorgio un Crucifisso, San Girolamo e San
    Francesco; e nella chiesa di San Giorgio in una tavola una Nunziata.
    In Pistoia nella chiesa di San Iacopo una Trinità, San Zeno e San
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Edizione Torrentiniana
    sotto la disciplina di Andrea, imparando da lui, e divenne bonissimo mae-
    stro. Fece nella via de' Bardi la tavola della cappella di Santa Lucia, la
25   quale gli arrecò tanta lode che per la Signoria di Fiorenza gli fu fatto
    dipignere una tavola a tempera quando i Magi offeriscono a Cri-
    sto, che fu collocata a mez[z]a scala del loro palazzo; per la quale
    Pesello acquistò gran fama. Fece ancora alla cappella de' Cavalcanti
    in Santa Croce, sotto la Nunziata di Donato, una predella con figurine
30   piccole, dentrovi storie di San Niccolò. E lavorò in casa de' Medici una
    spalliera d'animali molto bella, et alcuni corpi di cassoni con storiette
    piccole con giostre di cavalli. E veggonsi in detta casa fino al dì d'oggi
    di mano sua alcune tele di leoni i quali s'affacciano a una grata, che
    paiono vivissimi; et altri ne fece fuori, e similmente uno che con un
35   serpente combatte; e colori in un'altra tela un bue et una volpe con altri
    animali molto pronti e vivaci. Fece ancora a Pistoia una tavola in
    S. Iacopo, la quale è molto diligentemente finita; e per la città sua una
    infinità di tondi che smarriti per le case d'i cittadini si veggono.
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