Volume 3

Edizione Giuntina
    Iacopo; e per Firenze in casa de' cittadini sono molti tondi e quadri
    di mano del medesimo.
    Fu persona Pesello moderata e gentile, e sempre ch'e' poteva gio-
    vare agli amici, con amorevolezza e volentieri lo faceva. Tolse moglie
5   giovane et ebbene Francesco detto Pesellino suo figliuolo, che attese
    alla pittura imitando gl'andari di fra' Filippo infinitamente. Costui,
    se più tempo viveva, per quello che si conosce arebbe fatto molto
    più che egli non fece, perché era studioso nell'arte né mai restava
    né dì né notte di disegnare. Per che si vede ancora nella cappella
10   del noviziato di Santa Croce, sotto la tavola di fra' Filippo, una
    maravigliosissima predella di figure piccole, le quali paiono di mano
    di fra' Filippo. Egli fece molti quadretti di figure piccole per Fioren-
    za; et in quella acquistato nome, se ne morì d'anni XXXI. Per che
    Pesello ne rimase dolente, né molto stette che lo seguì d'anni LXXVII.
15   Fine della Vita di Pesello e Francesco Peselli
    pittori fiorentini.
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Edizione Torrentiniana
    Fu persona molto modesta, moderata e gentile, e sempre ch'e' poteva
    giovare agli amici, con amorevolezza e volentieri lo faceva. Tolse moglie
    giovane et èbbene Francesco detto Pesellino suo figliuolo, che attese alla
20   pittura imitando gli andari di fra' Filippo infinitamente. Costui, se più
    tempo viveva, per quello che si conosce averebbe fatto molto più ch'egli
    non fece, perché era studioso nell'arte né mai restava né dì né notte di
    disegnare. Per che si vede ancora nella cappella del noviziato di Santa
    Croce, sotto la tavola di fra' Filippo, una maravigliosissima predella di
25   figure piccole, le quali paiono di mano di fra' Filippo. Egli fece molti
    quadretti di figure piccole per Fiorenza; et in quella acquistato il nome, se
    ne morì d'anni XXXI. Per che Pesello ne rimase dolente, né molto stette
    che lo seguì, lasciando il mondo non manco pieno dell'opre che s'abbia
    fatto di nome. Visse in Fiorenza anni LXXVII; et insieme col suo
30   figliuolo fu onorato poi di questi versi:
    SE PARI CIGNE IL CIELO I DUOI GEMELLI,
    TAL CIGNE IL PADRE E 'L FIGLIO LA BELLA ARTE:
    CHé APPELLE FA DI Sé FAMA IN LE CARTE
    COME FAN LE RARE OPRE A' DUOI PESELLI.
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