Volume 3

Edizione Giuntina
    quale, armato come di sopra, mentre è per rimontar a cavallo sta vòl-
    to con la persona e con la faccia verso il popolo, e messo un piè nella
    staffa e la man manca alla sella, si vede quasi in moto di salire sopra
    il cavallo che ha vòlto la groppa verso il popolo, e si vede tutto, es-
5   sendo in iscorcio, in piccolo spazio benissimo. E per dirlo in una pa-
    rola, non si può senza infinita maraviglia, anzi stupore, contemplare
    questa opera fatta con disegno, con grazia e con giudizio straordinario.
    Dipinse il medesimo Pisano in San Fermo Maggiore di Verona,
    chiesa de' Frati di San Francesco conventuali, nella cappella de'
10   Brenzoni, a man manca quando s'entra per la porta principale di detta
    chiesa, sopra la sepoltura della Resurrezzione del Signore fatta di
    scultura e secondo que' tempi molto bella, dipinse dico, per orna-
    mento di quell'opera, la Vergine annunziata dall'Angelo; le quali due
    figure, che sono tócche d'oro secondo l'uso di que' tempi, sono bel-
15   lissime, sì come sono ancora certi casamenti molto ben tirati et alcuni
    piccioli animali et uccelli sparsi per l'opera, tanto proprii e vivi quan-
    to è possibile imaginarsi. Il medesimo Vittore fece in medaglioni di
    getto infiniti ritratti di prìncipi de' suoi tempi e d'altri, dai quali poi
    sono stati fatti molti quadri di ritratti in pittura. E monsignor Gio-
20   vio in una lettera volgare che egli scrive al signor duca Cosimo, la
    quale si legge stampata con molte altre, dice parlando di Vittore Pi-
    sano queste parole:
    «Costui fu ancora prestantissimo nell'opera de' bassi rilievi, sti-
    mati difficilissimi dagl'artefici, perché sono il mezzo tra il piano delle
25   pitture e 'l tondo delle statue. E perciò si veggiono di sua mano molte
    lodate medaglie di gran prìncipi, fatte in forma maiuscola, della mi-
    sura propria di quel riverso che il Guidi mi ha mandato del cavallo
    armato. Fra le quali io ho quella del gran re Alfonso in zazzera, con
    un riverso d'una celata capitanale; quella di papa Martino, con l'arme
30   di casa Colonna per riverso; quella di sultan Maomete che prese
    Costantinupoli, con lui medesimo a cavallo in abito turchesco con una
    sferza in mano; Sigismondo Malatesta, con un riverso di madonna
    Isotta d'Arimino; e Niccolò Piccinino con un berettone bislungo in
    testa, col detto riverso del Guidi, il quale rimando. Oltra questo ho
35   ancora una bellissima medaglia di Giovanni Paleologo imperatore de
    Costantinopoli, con quel biz[z]arro cappello alla grecanica che sole-
    vano portare gl'imperatori; e fu fatta da esso Pisano in Fio-
    renza al tempo del Concilio d'Eugenio, ove si trovò il prefato impe-
    radore, ch'à per riverso la croce di Cristo sostentata da due mani,
40   verbigrazia dalla latina e dalla greca».
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