Volume 3

Edizione Giuntina
    ancora nel cimiterio di S. Maria Nuova, infra l'Ossa, un Santo An-
    drea, che piacque tanto che gli fu fatto poi dipignere nel reffettorio,
    dove i servigiali et altri ministri mangiano, la cena di Cristo con
    gl'Apostoli. Per lo che acquistato grazia con la casa de' Portinari e con
5   lo spedalingo, fu datogli a dipignere una parte della cappella maggio-
    re, essendo stata allogata l'altra ad Alesso Baldovinetti e la terza al
    molto allora celebrato pittore Domenico da Vinezia, il quale era stato
    condotto a Firenze per lo nuovo modo che egli aveva di colorire a
    olio. Attendendo dunque ciascuno di costoro all'opera sua, aveva An-
10   drea grandissima invidia a Domenico, perché se bene si conosceva
    più eccellente di lui nel disegno, aveva nondimeno per male che,
    essendo forestiero, egli fusse da' cittadini carezzato e trattenuto; e
    tanta ebbe forza in lui per ciò la còlera e lo sdegno, che cominciò
    andar pensando o per una o per altra via di levarselo dinanzi. E
15   perché era Andrea non meno sagace simulatore che egregio pittore,
    allegro quando voleva nel volto, della lingua spedito e d'animo fiero,
    et in ogni azzione del corpo, così come era della mente, risoluto,
    ebbe così fatto animo con altri come con Domenico, usando nell'opere
    degl'artefici di segnare nascosamente col graffiare dell'ugna se errore
20   vi conosceva: e quando nella sua giovanezza furono in qualche cosa
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Edizione Torrentiniana
    che fu cagione che et il refettorio, dove i servigiali mangiano e gli altri
    dello spedale, la cena di Cristo con gli Apostoli vi dipignesse. Per il che
    acquistato grazia con la casa de' Portinari, fu messo alla cappella dello
    altar maggiore di San Gilio in detta chiesa; nella quale lavorò una pa-
25   rete, e dell'altre una ne fu data ad Alesso Baldovinetti, e l'altra al
    molto allora celebrato pittore Domenico da Vinegia, perché i Portinari
    l'avevano fatto venire da Vinegia, perciò che di quel luogo il colorire a
    olio portato aveva. Onde di tal cosa grandissima invidia gli ebbe Andrea,
    e benché si conoscesse essere più eccellente di lui, per questo non restò che
30   non lo invidiasse; per che, vedendolo Andrea come foristiero da' suoi
    cittadini con molte carezze tratenuto, fu cagione che invelenito
    pensò di torselo dinanzi col perseguitarlo con fraude. Era Andrea per-
    sona allegrissima, e simulatore non manco valente che pittore, se bene
    nessuno nol conosceva, e molto nella lingua spedito e d'animo fiero,
35   et in ogni azzione del corpo come della mente risoluto. Usò ad al-
    cuni artefici, nell'opre che fecero, segnare col graffio dell'ugna gli er-
    rori che in quelle conosceva; et ancora, a quegli che nella sua giova-
    nezza lo avevano morso nelle prime opre che fuora aveva messo, per
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