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Margherita gli allogarono per lo altare della chiesa una tavola; la quale |
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poi che egli ebbe cominciata, essendo nel monistero, vide fra' Filippo |
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un di una figliuola di Francesco Buti cittadin fiorentino, la quale o per ser- |
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banza o per monaca farsi era quivi condotta. Fra' Filippo dato d'occhio |
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alla Lucrezia, che così era il nome della fanciulla, la quale aveva bellissi- |
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ma grazia et aria, tanto operò con le monache che ottenne di farne un ri- |
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tratto per metterlo in una figura di Nostra Donna per l'opra loro; la qual |
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cosa con molta difficultà gli concessero. Et egli poi fece tanto per via di |
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mez[z]i e di pratiche che egli sviò la Lucrezia da le monache un giorno ap- |
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punto ch'ella andava a veder mostrar la Cintola di Nostra Donna, onora- |
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ta reliquia di quel castello. Di che le monache molto per tal caso furono sver- |
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gognate, e Francesco suo padre non fu mai più allegro, tenendosi per questo |
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vituperatissimo; egli pur la rivoleva, et ella per paura mai non vi volse an- |
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dare. Per che molto delle qualità sue innamoratosi, fra' Filippo la ingravi- |
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dò, et ella a tempo debito gli partorì un figliuol maschio che fu chiamato |
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Filippo egli ancore, e fu poi come il padre molto eccellente è famoso pittore. |
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In San Domenico di detto Prato sono due tavole, et una Nostra Don- |
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na nella chiesa di San Francesco nel tramez[z]o, il quale levandosi do- |
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ve prima era, per non guastarla tagliarono il muro dove fu dipinto, et |