Volume 3

Edizione Giuntina
    Fiandra; et ancora che cotali pitture avessino in sé quell'odore acuto
    che loro davano i colori e gli olii mescolati insieme, e particularmente
    quando erano nuove, onde pareva che fusse possibile conoscergli, non
    però si trovò mai nello spazio di molti anni. Ma essendo da alcuni
5   Fiorentini che negoziavano in Fiandra et in Napoli mandata a re Al-
    fonso Primo di Napoli una tavola con molte figure lavorata a olio
    da Giovanni, la quale per la bellezza delle figure e per la nuova in-
    venzione del colorito fu a quel re carissima, concorsero quanti pittori
    erano in quel regno per vederla, e da tutti fu sommamente lodata.
10   Ora, avendo un Antonello da Messina, persona di buono e desto in-
    gegno, et accorto molto e pratico nel suo mestiero, atteso molti anni
    al disegno in Roma, si era prima ritirato in Palermo e quivi lavorato
    molti anni, et in ultimo a Messina sua patria, dove aveva con l'opere
    confirmata la buona openione che aveva il paese suo della virtù che
15   aveva di benissimo dipignere. Costui dunque, andando una volta per
    sue bisogne di Sicilia a Napoli, intese che al detto re Alfonso era
    venuta di Fiandra la sopradetta tavola di mano di Giovanni da Brug-
    gia dipinta a olio per sì fatta maniera che si poteva lavare, reggeva
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Edizione Torrentiniana
    investigar ma' fra i pittori che vivevano allora che olio o mistura si
20   fusse quella, ancora che ella avesse in sé uno odore acuto che facevano i
    colori e quelli olii mescolati, che pareva possibile d'averla a rinvenire;
    ma né per questo si ritrovò o rinvenne mai fino a che e' fu mandato
    da certi mercanti fiorentini che facevano faccende in Napoli, e stavano
    in Fiandra, al re Alfonso Primo una tavola con molte figure lavorata
25   a olio di mano di Giovanni; che vedutola il re, fu daùllui sommamente
    lodata e tenuta cara e per la bellezza delle figure e per la novità di quella
    invenzione di colorito. A la quale opera concorse tutto il regno per vede-
    re questa maraviglia.
    Era stato a Roma molti anni a disegnare nella sua fanciullezza Anto-
30   nello da Messina, il quale essendo di buono ingegno, desto e molto accorto
    in quel mestiero, aveva fatto bonissimo profitto nel disegno; e così dimo-
    rando molti anni in quella città, aveva aquistato nome. Ritiratosi di-
    poi in Palermo vi lavorò molti anni; e così fece in Messina sua patria, do-
    ve confermò con l'opre che e' vi fece la buona openione che teneva il suo
35   paese della virtù che e' sapeva così ben dipignere. Costui capitando un
    giorno per suoi bisogni da Palermo a Napoli, sentì che al re Alfonso era
    venuta di Fiandra la sopradetta tavola di mano di Giovanni da Bruggia
    dipinta con olii che si poteva lavare e che reggeva ad ogni percossa, cosa
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