Volume 3

Edizione Giuntina
    infinitamente. Per cotale invenzione rallegrandosi molto Gio-
    vanni, sì come era ben ragionevole, diede principio a molti lavori,
    e n'empié tutte quelle parti con incredibile piacere de' popoli e utile
    suo grandissimo; il quale, aiutato di giorno in giorno dalla sperienza,
5   andò facendo sempre cose maggiori e migliori. Sparsa non molto
    dopo la fama dell'invenzione di Giovanni non solo per la Fiandra
    ma per l'Italia e molte altri parti del mondo, mise in disiderio gran-
    dissimo gl'artefici di sapere in che modo egli desse all'opere sue tanta
    perfezzione; i quali artefici, perché vedevano l'opere e non sapevano
10   quello che egli si adoperasse, erano costretti a celebrarlo e dargli lode
    immortali, et in un medesimo tempo virtuosamente invidiarlo, e
    massimamente che egli per un tempo non volle da niuno essere ve-
    duto lavorare né insegnare a nessuno il segreto. Ma divenuto vecchio,
    ne fece grazia finalmente a Ruggieri da Bruggia suo creato, e Ruggieri
15   ad Ausse suo discepolo et agl'altri, de' quali si parlò dove si ragiona
    del colorire a olio nelle cose di pittura. Ma con tutto ciò, se bene i
    mercanti ne facevano incetta e ne mandavano per tutto il mondo a
    prìncipi e gran personaggi con loro molto utile, la cosa non usciva di
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Edizione Torrentiniana
    parve mirabile, era che si univa meglio che la tempera infinitamente.
20   Rallegrossene dunque Giovanni, come era giusto, e dato principio a met-
    tere in opera i suoi lavori, ne venne a condurre oggi una cosa e domani
    un'altra, di maniera che, assicuratosi de la esperienza, venne a far opere
    maggiori, le quali vedutesi e dagli artefici del suo paese e dai forestieri
    furono molto lodate. E ne sparse per Fiandra e per Italia e per le altre
25   parti del mondo che e' gli reccarono utile e fama immortale, e massima-
    mente da chi intendeva la nuova invenzione del colorito di Gio-
    vanni, perché vedendo le opere sue e non sapendo quello che egli si ado-
    perasse, era costretto non solamente a lodarlo, ma a celebrarlo quanto e'
    poteva, e tanto più quanto egli per un tempo non volse mai esser veduto
30   lavorare né insegnare a nessuno artefice quel segreto. Ma poi che egli,
    già divenuto vec[c]hio, ne fece grazia a Ruggieri da Bruggia suo creato
    che la insegnò ad Ausse suo discepolo et agli altri che io dissi già nel
    capitolo XXI dove si ragionò del colorire a olio nelle cose della pit-
    tura, ancora che Giovanni la tenesse in pregio, molti che facevano
35   mercanzie in Fiandra di diverse nazioni mandavan de l'opere sue per
    incetta a diversi prìncipi; i quali le stimoron molto sì per le lode che gli
    davano gli artefici nel vederle e molto più per la bellezza di quella
    invenzione che Giovanni aveva trovato. Né per questo in Italia si poté
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