Volume 3

Edizione Giuntina
    Aveva per costume non ritoccare né racconciar mai alcuna sua di-
    pintura, ma lasciarle sempre in quel modo che erano venute la prima
    volta, per creder (secondo ch'egli diceva) che così fusse la volontà di
    Dio. Dicono alcuni che fra' Giovanni non arebbe messo mano ai
5   penelli, se prima non avesse fatto orazione. Non fece mai Crucifisso
    ch'e' non si bagnasse le gote di lagrime: onde si conosce nei volti e
    nell'attitudini delle sue figure la bontà del sincero e grande animo suo
    nella religione cristiana.
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Edizione Torrentiniana
    tavola della chiesa. Ad Orvieto cominciò una volta con certi Profeti in
10   Duomo alla cappella della Madonna, la quale fu poi finita da Luca da
    Cortona. Fece medesimamente alla Compagnia del Tempio in Fiorenza
    una tavola d'un Cristo morto; e negli Agnoli di Fiorenza un Paradiso
    et un Inferno di figure piccole. E in Santa Maria Nuova al tramez[z]o
    della chiesa si vede ancora una tavola sua.
15   Per questi tanti lavori si divulgò per la Italia molto altamente la fama
    di questo maestro, giudicato da tutti non manco santo che eccellente, aven-
    do egli in consuetudine di non ritoccare o racconciare alcuna sua dipintu-
    ra, ma lasciarle sempre in quel modo che erano venute la prima volta, per
    credere (secondo che egli diceva) che così fusse la volontà di Dio. Dicono
20   alcuni che fra' Giovanni non arebbe preso i pennelli se prima non avesse
    fatto orazione. Non fece mai Crocifisso che e' non si bagnasse le gote di
    lagrime: onde certamente si conosce nelle attitudini delle figure sue la bon-
    tà del grande animo suo nella religion cristiana. Perciò sentì la fama
    sua papa Niccola V, e mandato per lui et a Roma condottolo, gli fece fare
25   la cappella del palazzo, dove il papa ode la Messa, con un Deposto di
    croce e con istorie bellissime di San Lorenzo; dove ritrasse papa Niccola
    di naturale. Fece ancora nella Minerva la tavola dello altar mag-
    giore con una Nunziata, che ora è locata allato alla cappella grande a
    canto un muro; e la cappella del Sagramento in palazzo per detto Papa,
30   ruinata al tempo di papa Paulo III per drizzarvi le scale, cosa molto ec-
    cellente nella maniera sua. E perché al Papa pareva persona di santissi-
    ma vita, quieto e modesto, et aveva respetto et amore alla sua bontà, va-
    cando in quel tempo l'arcivescovado di Fiorenza, ordinò che fra' Giovan-
    ni ne fusse investito, parendogli ch'egli più d'ogni altro degno ne dovessi
35   essere. Intendendo ciò, il frate supplicò a Sua Santità che provvedesse
    d'uno altro, perciò che egli non era buono a governar popoli: ma che nella
    religione avevano un frate amorevole de' poveri, il quale era persona san-
    ta, dottissima e di grandissimo governo, il quale amava egli quanto se stesso;
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