Volume 3

Edizione Giuntina
    mi pare a credere -, e soghignando semplicemente aveva in
    costume d'amonire gl'amici. Con amorevolezza incredibile a chiun-
    che ricercava opere da lui diceva che ne facesse esser contento il prio-
    re, e che poi non mancherebbe. Insomma fu questo non mai aba-
5   stanza lodato padre in tutte l'opere e ragionamenti suoi umilissimo e
    modesto, e nelle sue pitture facile e devoto; et i Santi che egli dipinse
    hanno più aria e somiglianza di santi che quegli di qualunche altro.
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Edizione Torrentiniana
    E con amorevolezza a ognuno che ricercava opre da lui diceva che ne
    facesse esser contento il priore, et egli sempre farebbe cosa che gli fosse in
10   piacere. I suoi ragionamenti erano umilissimi e bassi, e l'opre sue furono
    sempre tenute bellissime et eccellenti. Fu chiamato al secolo Guido,
    detto Guidolino, poi, frate di San Marco di Fiorenza, fu nominato
    frate Giovanni Angelico de' Frati Predicatori. Costui fu nelle sue opere
    molto facile e devoto: et invero si può dire che i Santi non abbino aria
15   più modesta da santi che quegli che da esso furono lavorati. Fu costui al
    secolo pittore e miniatore, et in San Marco di Fiorenza sono alcuni libri
    miniati di sua mano. E perché era di conscienza e quieto, per sodisfaz-
    zione dell'anima sua si ridusse a la religione per vivere più onesto, con
    bonissimo animo di lasciare il mondo in tutto e per tutto. Lavorò in fresco
20   cose assai, et in tavola similmente; e nella cappella della Nunziata di
    Fiorenza dipinse l'armario dell'argenterie che in detta cappella sono,
    e condusse infinito numero di storie di figurine piccole con somma diligen-
    za. A San Domenico da Fiesole sono alcune sue tavole, ma una Nunziata
    fra l'altre che nella predella dello altare ha storie piccole di San Do-
25   menico e della Nostra Donna, che diligentissime e bellissime sono; così
    l'arco sopra la porta di essa chiesa. In Fiorenza fece a Cosimo de' Medici
    la tavola dell'altar maggiore di San Marco, et in fresco il capitolo di
    detti frati, pagato da Cosimo, e sopra ogni porta nel chiostro mez[z]e
    figure et un Crocifisso. E in tutte le celle de' frati una storia del Testa-
30   mento Nuovo per ciascuna. Fece in Santa Trinita nella sagrestia una
    tavola d'un Deposto di croce, nella quale usò gran diligenza et è
    delle più belle cose che facesse mai; et una altra tavola, a San Francesco
    fuor della Porta a San Miniato, d'una Nunziata. In Santa Maria
    Novella fece il cereo pasquale dipinto di storie piccole et altri reliquieri
35   con istorie di figure da tenere sull'altare. Et in Badia, sopra una porta
    del chiostro, un San Benedetto che accenna silenzio. Fece ancora a'
    Linaiuoli una tavola, la quale è nell'Arte loro. Dipinse a Cortona uno
    archetto sopra la porta della chiesa del convento loro; similmente la
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