Volume 3

Edizione Giuntina
    Fu fra' Giovanni semplice uomo e santissimo ne' suoi costumi
    questo faccia segno della bontà sua, che volendo una mattina papa
    Nicola Quinto dargli desinare, si fece coscienza di mangiar della car-
    ne senza licenza del suo priore, non pensando all'autorità del Ponte-
5   fice. Schivò tutte le azzioni del mondo; e pura e santamente vivendo,
    fu de' poveri tanto amico quanto penso che sia ora l'anima sua
    del cielo. Si esercitò continuamente nella pittura, né mai volle lavo-
    rare altre cose che di santi. Potette esser ricco, e non se ne curò:
    anzi usava dire che la vera ricchezza non è altro che contentarsi del
10   poco. Potette comandare a molti, e non volle, dicendo esser men fatica
    e manco errore ubidire altrui. Fu in suo arbitrio avere dignità ne'
    Frati e fuori, e non le stimò, affermando non cercare altra dignità
    che cercare di fuggire l'inferno et accostarsi al paradiso. E di vero
    qual dignità si può a quella paragonare, la qual deverebbono i reli-
15   giosi, anzi pur tutti gl'uomini, cercare, e che in solo Dio e nel vivere
    virtuosamente si ritruova? Fu umanissimo e sobrio, e castamente vi-
    vendo dai lacci del mondo si sciolse, usando spesse fiate di dire che
    chi faceva questa arte aveva bisogno di quiete e di vivere senza pen-
    sieri, e che chi fa cose di Cristo, con Cristo deve star sempre. Non fu
20   mai veduto in collera tra i frati - il che grandissima cosa e quasi impossibile
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Edizione Torrentiniana
    Veramente fu fra' Giovanni santissimo e semplice ne' suoi costumi
    e questo solo faccia segno della bontà sua, perciò che volendo una matina
    papa Nicolò V dargli desinare, si faceva conscienzia mangiar de la
    carne senza licenza del priore, non pensando alla autorità del Pontefice.
25   Schifò tutte le azzioni del mondo; e pura e santamente vivendo, fu de'
    poveri tanto amico quanto pensò che l'anima sua avesse a essere del
    cielo. Egli tenne del continuo in esercizio il corpo occupato nella pittura,
    né mai volle lavorar cose altro che di santi. Potette esser ricco, e non se
    ne curò: anzi diceva la vera ricchezza essere il contentarsi di poco. Pos-
30   sette comandare a molti, e lo schifò, dicendo essere men fatica e manco
    errore ubbidire altrui. Puoté aver dignità ne' Frati e fuori, e non le stimò,
    dicendo la maggior dignità è cercar fuggire lo inferno et accostarsi al
    paradiso. Era umanissimo e molto sobrio, e castamente vivendo dai lacci
    del mondo si sciolse, usando dire spesso che chi faceva questa arte
35   aveva di bisogno di quiete e di vivere senza pensieri e d'attendere all'ani-
    ma, e chi fa cose di Cristo, con Cristo debbe star sempre. Dicesi che non fu
    mai veduto in collera tra ' frati - il che grandissima cosa mi pare a
    credere -, e che sempre sogghignando semplicemente ammoniva gli amici.
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