Volume 3

Edizione Giuntina
    in modo amato da Cosimo de' Medici, che avendo egli fatto murare
    la chiesa e convento di S. Marco, gli fece dipignere in una faccia del
    capitolo tutta la Passione di Gesù Cristo, e dall'uno de' lati tutti i
    Santi che sono stati capi e fondatori di religioni, mesti e piangenti
5   a' piè della croce, e dall'altro un S. Marco Evangelista intorno alla
    Madre del Figliuol di Dio, venutasi meno nel vedere il Salvatore del
    mondo crucifisso, intorno alla quale sono le Marie che tutte dolenti la
    sostengono, e S. Cosimo e Damiano. Dicesi che nella figura del
    S. Cosimo fra' Giovanni ritrasse di naturale Nanni d'Antonio di
10   Banco, scultore et amico suo. Di sotto a questa opera fece, in un fre-
    gio sopra la spalliera, un albero che ha San Domenico a' piedi, et
    in certi tondi che circondano i rami tutti i papi, cardinali, vescovi,
    santi e maestri in teologia che aveva avuto insino allora la religione
    sua de' Frati Predicatori. Nella quale opera, aiutandolo i frati con
15   mandare per essi in diversi luoghi, fece molti ritratti di naturale, che
    furono questi: S. Domenico in mezzo, che tiene i rami dell'albero,
    papa Innocenzio Quinto franzese, il beato Ugone primo cardinale
    di quell'Ordine, il beato Paulo fiorentino patriarca, S. Antonino ar-
    civescovo fiorentino, il beato Giordano tedesco secondo generale di
20   quell'Ordine, il beato Niccolò, il beato Remigio fiorentino, Boninse-
    gno fiorentino, martire; e tutti questi sono a man destra; a sinistra poi:
    Benedetto II trivisano, Giandomenico cardinale fiorentino, Pietro da
    Palude patriarca ierosolimitano, Alberto Magno todesco, il beato
    Raimondo di Catelogna terzo generale dell'Ordine, il beato Chiaro
25   fiorentino provinciale romano, S. Vincenzio di Valenza, e il
    beato Bernardo fiorentino; le quali tutte teste sono veramente gra-
    ziose e molto belle. Fece poi nel primo chiostro, sopra certi mezzi
    tondi, molte figure a fresco bellissime, et un Crucifisso con S. Do-
    menico a' piedi molto lodato; e nel dormentorio, oltre molte altre
30   cose per le celle e nella facciata de' muri, una storia del Testamento
    Nuovo, bella quanto più non si può dire. Ma particolarmente è bella
    a maraviglia la tavola dell'altar maggiore di quella chiesa, perché
    oltre che la Madonna muove a divozione chi la guarda per la sem-
    plicità sua, e che i Santi che le sono intorno sono simili a lei, la pre-
35   della nella quale sono storie del martirio di S. Cosimo e Damiano e
    degl'altri è tanto ben fatta che non è possibile imaginarsi di poter ve-
    der mai cosa fatta con più diligenza, né le più delicate o meglio intese
    figurine di quelle. Dipinse similmente a S. Domenico di Fiesole la
    tavola dell'altar maggiore, la quale, perché forse pareva che si gua-
40   stasse, è stata ritocca da altri maestri e peggiorata. Ma la predella
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