Volume 3

Edizione Giuntina
    fuor d'Arezzo, dipinse in una cappella un Cristo che di notte òra
    nell'orto, bellissimo. Lavorò ancora in Perugia molte cose che in
    quella città si veggiono, come nella chiesa delle Donne di S. Antonio
    da Padoa, in una tavola a tempera, una Nostra Donna col Figliuolo
5   in grembo, San Francesco, S. Lisabetta, S. Giovan Battista e S. An-
    tonio da Padoa; e di sopra una Nunziata bellissima, con un Angelo
    che par proprio che venga dal cielo, e che è più, una prospettiva di
    colonne che diminuiscono bella affatto. Nella predella, in istorie
    di figure piccole, è S. Antonio che risuscita un putto, S. Lisabetta
10   che salva un fanciullo cascato in un pozzo e S. Francesco che riceve
    le stìmate. In S. Chriaco d'Ancona, all'altare di S. Giuseppo, dipinse
    in una storia bellissima lo sposalizio di Nostra Donna.
    Fu Piero, come si è detto, studiosissimo dell'arte e si esercitò assai
    nella prospettiva, et ebbe bonissima cognizione d'Euclide, in tanto che
15   tutti i miglior' giri tirati ne' corpi regolari egli meglio che altro geo-
    metra intese, et i maggior' lumi che di tal cosa ci siano, sono di sua
    mano; per che maestro Luca dal Borgo frate di S. Francesco, che
    scrisse de' corpi regolari di geometria, fu suo discepolo; e venuto
    Piero in vecchiezza et a morte doppo aver scritto molti libri, maestro
20   Luca detto, usurpandogli per se stesso, gli fece stampare come suoi,
    essendogli pervenuti quelli alle mani dopo la morte del maestro.
    Usò assai Piero di far modelli di terra, et a quelli metter sopra panni
    molli con infinità di pieghe per ritrarli e servirsene. Fu discepolo di
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Edizione Torrentiniana
    cosa, che bellissima dagli artefici è stimata. Dipinse a Sargiano, luogo
25   de' Frati del Zoccolo di San Francesco fuor d'Arezzo, una cappella
    dove è un Cristo nello orto che òra di notte, che bellissimo si tiene.
    Egli fu studiosissimo nell'arte, e nella prospettiva valse tanto che nes-
    suno più di lui fu mirabile nelle cose della cognizione di Euclide; e tutti i
    miglior' giri tirati ne' corpi regolari egli meglio ch'altro geometra intese, et
30   i maggiori lumi che di tal' cose ci sieno, ci sono di man sua. Per che mae-
    stro Luca dal Borgo frate di San Francesco, che sopra i corpi regolari
    della geometria scrisse, fu suo discepolo; e venendo in vecchiezza Pietro,
    che aveva composto dimolti libri, maestro Luca facendoli stampare tutti
    gli usurpò per se stesso come già s'è detto di sopra, sì come quello a cui
35   erano pervenuti nelle mani dopo la morte di maestro Pietro. Lavorò
    ancora in Perugia molte cose che per quella città si veggono. Fu gran-
    dissimo compagno et amico di Lazaro Vasari aretino, il quale sempre
    la sua maniera imitò, e bonissimo maestro fu tenuto di figure piccole.
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