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bellissima. Nel convento de' Frati di S. Agostino dipinse la tavola |
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dell'altar maggiore, che fu cosa molto lodata, et in fresco lavorò una |
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Nostra Donna della Misericordia in una Compagnia overo, come |
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essi dicono, Confraternita; e nel Palazzo de' Conservadori una Re- |
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sur[r]ezzione di Cristo, la quale è tenuta dell'opere che sono in detta |
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cità, e di tutte le sue, la migliore. Dipinse a S. Maria di Loreto, in |
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compagnia di Domenico da Vinegia, il principio d'un'opera nella |
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volta della sagrestia; ma perché temendo di peste la lasciarono im- |
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perfetta, ella fu poi finita da Luca da Cortona, discepolo di Piero, |
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come si dirà al suo luogo. Da Loreto venuto Piero in Arezzo, dipinse |
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per Luigi Bacci, cittadino aretino, in S. Francesco la loro capella del- |
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l'altar maggiore, la volta della quale era già stata cominciata da Lo- |
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renzo di Bicci. Nella quale opera sono storie della Croce, da che i |
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figliuoli d'Adamo, sotterrandolo, gli pongono sotto la lingua il seme |
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dell'albero di che poi nacque il detto legno, insino alla esaltazione di |
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essa Croce fatta da Eraclio imperadore, il quale portandola in su la |
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spalla, a piedi e scalzo entra con essa in Ierusalem; dove sono molte |
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belle considerazioni e attitudini degne d'esser lodate, come, verbi- |
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grazia, gl'abiti delle donne della reina Saba condotti con maniera |
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dolce e nuova, molti ritratti di naturale antichi e vivissimi, un ordine |
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di colonne corintie divinamente misurate, un villano che, appoggiato |