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fregiature di marmi bianchi e neri che sono intorno agl'occhi; et in |
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sulle cantonate fece i pilastri di marmo sopra i quali furono messi |
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poi da Baccio d'Agnolo l'architrave, fregio e cornice, come di sotto |
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si dirà. Vero è che costui, per quanto si vede in alcuni disegni di |
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sua mano che sono nel nostro libro, voleva fare altro ordine di fregio, |
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cornice e ballatoio, con alcuni frontespicii a ogni faccia dell'otto della |
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cupola: ma non ebbe tempo di metter ciò in opera, perché traportato |
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dal lavoro, d'oggi in domani si morì. Ma innanzi che ciò fusse, andato |
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a Napoli, fece a Poggio Reale per lo re Alfonso l'architettura di quel |
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magnifico palazzo, con le belle fonti e ' condotti che sono nel cortile; |
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e nella città similmente, e per le case de' gentiluomini e per le piazze |
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fece disegni di molte fontane con belle e capricciose invenzioni. Et il |
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detto palazzo di Poggio Reale fece tutto dipignere da Piero del Don- |
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zello e Polito suo fratello. Di scultura parimente fece al detto re Al- |
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fonso, allora duca di Calavria, nella sala grande del castello di Napoli |
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sopra una porta, di dentro e di fuori, storie di basso rilievo, e la porta |
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del castello di marmo d'ordine corintio con infinito numero di figure; |
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e diede a quell'opera forma d'arco trionfale, dove le storie et alcune |
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vittorie di quel re sono sculpite di marmo. Fece similmente Giuliano |
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l'ornamento della porta Capovana, et in quella molti trofei |
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variati e belli; onde meritò che quel re gli portasse grand'amore, e |
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rimunerandolo altamente delle fatiche adagiasse i suoi discendenti. |
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E perché aveva Giuliano insegnato a Benedetto suo nipote l'ar- |
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te delle tarsie, l'architettura et a lavorar qualche cosa di marmo, |