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scultura et ancora al disegno; e quantunque gli si dimostrasse diffi- |
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cile, s'andò sempre nondimeno aiutando con la terra, con la cera e |
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col marmo, di maniera che nell'opre che egli fece poi mostrò sempre |
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ingegno e gran virtù. Ma in una avanzò molti e se stesso, cioè che |
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dopo il Brunellesco fu tenuto il più ordinato architettore de' tempi |
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suoi, e quello che più agiatamente dispensasse et accomodasse l'abi- |
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tazioni de' palazzi, conventi e case, e quello che con più giudizio le |
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ordinasse meglio, come a suo luogo diremo. Di costui si valse Dona- |
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tello molti anni, perché aveva gran pratica nel lavorare di marmo e |
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nelle cose de' getti di bronzo: come ne fa fede in S. Giovanni di |
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Fiorenza nella sepoltura che fu fatta, come si disse, da Donatello per |
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papa Giovanni Coscia, perché la maggior parte fu condotta da lui, e |
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vi si vede ancora di sua mano una statua di braccia due e mezzo |
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d'una Fede che v'è di marmo molto bella, in compagnia d'una Spe- |
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ranza e Carità fatta da Donatello della medesima grandezza, che non |
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perde da quelle. Fece ancora Michelozzo sopra alla porta della sagre- |
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stia et Opera dirimpetto a S. Giovanni, un San Giovannino di tondo |
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rilievo lavorato con diligenza, il qual fu lodato assai. |
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Fu Michelozzo tanto familiare di Cosimo de' Medici che, conosciu- |
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to l'ingegno suo, gli fece fare il modello della casa e palazzo che è sul |
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canto di via Larga, di costa a S. Giovannino, parendogli che quello che |
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aveva fatto, come si disse, Filippo di ser Brunellesco fusse troppo son- |
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tuoso e magnifico e da recargli fra i suoi cittadini piuttosto invidia che |
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grandezza o ornamento alla città o comodo a sé; per il che piaciutoli |
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quello che Michelozzo aveva fatto, con suo ordine lo fece condurre a |
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perfezzione in quel modo che si vede al presente, con tante utili e belle |
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commodità e graziosi ornamenti quanto si vede, i quali hanno maestà |