Volume 3

Edizione Giuntina
   
VITA DI MICHELLOZZO MICHELLOZZI.
   
SCULTORE ET ARCHITETTO FIORENTINO.
    Se chiunche in questo mondo vive credesse d'avere a vivere quan-
    do non si può più operare, non si condurrebbono molti a mendi-
5   care nella loro vecchiezza quello che senza risparmio alcuno con-
    sumarono in gioventù, quando i copiosi e larghi guadagni, acecando
    il vero discorso, gli facevano spendere oltre il bisogno e molto più
    che non conveniva. Imperò che, atteso quanto malvolentieri è ve-
    duto chi dal molto è venuto al poco, deve ognuno ingegnarsi, onesta-
10   mente però e con la via del mezzo, di non avere in vecchiezza a men-
    dicare. E chi farà come Michelozzo, il quale in questo non
    imitò Donato suo maestro ma sì bene nelle virtù, viverà onorata-
    mente tutto il tempo di sua vita e non averà bisogno negl'ultimi anni
    d'andarsi procacciando miseramente il vivere.
15   Attese dunque Michelozzo nella sua giovanezza con Donatello alla
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Edizione Torrentiniana
   
MICHELOZZO MICHELOZZI.
   
SCULTORE ET ARCHITETTO FIORENTINO.
    Se ognuno che ci vive pensasse, de le cose che fa, vederne pur finita una
    parte, sarebbono gli intelletti umani molto più svegliati e pròvidi che
20   non sono nelle loro azzioni; e se e' credessino di avere a vivere quando
    non possono poi operare, non si condurrebbono una gran parte a mendi-
    care nella lor vecchiezza quello che senza rispiarmo alcuno consuma-
    rono in gioventù e negli altri tempi seguenti, quando i copiosi e larghi
    guadagni, accecando il vero discorso, gli facevano spendere oltra il biso-
25   gno e molto più che non conveniva. Imperò che, atteso quanto malvolen-
    tieri è visto chi dal molto è venuto al poco, per non condursi a termine
    tale, frenerebbono più gli appetiti, e matura e discretamente procedereb-
    bono ne' loro affari; come prudentissimamente fece Michelozzo fioren-
    tino, discepolo di Donato. Costui conoscendo lo errore del maestro suo, che
30   troppo le mani aperse a lo spendere di quello che in mano gli veniva, fu
    bonissimo conservatore, e di maniera operò, oltra la virtù sua, con la
    prudenzia del governarsi, che non manco valse alla casa sua l'esser pro-
    vido e nelle spese temperato che il giudizio e l'arte che egli ebbe, che nella
    sua professione grandemente gli fecer luogo.
35   Attese Michelozzo al disegno molto et alla scultura con Donato, e
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