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continovamente in una povera casetta che aveva nella via del Cocomero |
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vicino alle Monache di San Niccolò . Dove peggiorando di giorno in gior- |
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no e consumandosi a poco a poco, dicono alcuni che e' non si poteva però |
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indurlo, né con preghi né con consigli o admonizioni di chi teneva la cura |
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del governarlo, a confessarsi e communicarsi ad usanza di buon cristiano: |
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non perché e' non fusse e buono e fedele, ma per quella somma strac- |
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curataggine che ebbe sempre in ogni sua cosa, fuori che nella arte. La |
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qual cosa intendendo Filippo di ser Brunellesco amicissimo suo, venutolo |
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a visitare, dopo alcuni ragionamenti gli disse: «Donato, fratello caris- |
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simo, io veggo la tua vecchiezza averti condotto assai vicino a quel fine |
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dove arriva ciascuno che nasce; per il che dovendo noi più che gli altri |
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conoscere la bontà di Dio per lo ingegno che e' ci ha dato e per lo onore |
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che ci è stato fatto sopragli altri uomini, voglio per ricordanza della tanta |
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nostra amicizia un servizio da te avanti la morte, il quale non voglio io |
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che tu mi nieghi in maniera alcuna». Donato, che amò sempre Filippo |
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cordialmente e conosceva la sua virtù, disse che e' chiedesse sicuramente, |
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che non mancherebbe di satisfargli. Soggiunseli Filippo allora che per |
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salute sua e per isgannare infiniti che avevano opinione che tutti |
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gli ingegni elevati e begli fussino eretici e non credessino dal tetto in su, |