Volume 3

Edizione Giuntina
    padre, gli donò un podere in Cafaggiuolo, di tanta rendita che e' ne
    poteva vivere comodamente. Di che fece Donato festa grandissima,
    parendoli essere con questo più che sicuro di non avere a morir di fa-
    me. Ma non lo tenne però un anno, che ritornato a Piero glielo ri-
5   nunziò per contratto publico, affermando che non voleva perdere la
    sua quiete per pensare alla cura famigliare et alla molestia del conta-
    dino; il quale ogni terzo dì gli era intorno, quando perché il vento gli
    aveva scoperta la colombaia, quando perché gli erano tolte le bestie
    dal Commune per le gravezze, e quando per la tempesta che gli aveva
10   tolto il vino e le frutte: delle quali cose era tanto sazio et infastidito,
    che e' voleva innanzi morir di fame che avere a pensare a tante cose.
    Rise Piero della semplicità di Donato, e per liberarlo di questo af-
    fanno, accettato il podere, ché così volle al tutto Donato, gli assegnò
    in sul banco suo una provisione della medesima rendita o più, ma
15   in danari contanti, che ogni settimana gli erano pagati per la rata
    che gli toccava: del che egli sommamente si contentò; e servitore et
    amico della casa de' Medici visse lieto e senza pensieri tutto il re-
    stante della sua vita, ancora che, conduttosi ad 83 anni, si trovasse
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Edizione Torrentiniana
    lasciò raccomandato a Piero suo figliuolo; il quale, come diligentissimo
20   esecutore della volontà di suo padre, gli donò un podere in Cafaggiuolo,
    di tanta rendita che e' ne poteva vivere comodamente. Di che fece Donato
    festa grandissima, parendoli essere con questo più che sicuro di non
    avere a morir di fame. Ma non lo tenne però uno anno, che ritornato a
    Piero glielo rinunziò per contratto publico, affermando che non voleva
25   perdere la sua quiete per pensare alla cura familiare et alla molestia del
    contadino; il quale ogni terzo dì gli era intorno, quando perché il vento
    gli aveva scoperto la colombaia, quando perché gli erano tolte le bestie
    dal Comune per le gravezze, e quando per la tempesta che gli aveva
    tolto il vino e le frutte: delle quali cose era tanto sazio et infastidito, che
30   e' voleva innanzi morire di fame che avere a pensare a tante cose. Rise
    Piero de la semplicità di Donato, e per liberarlo di questo affan-
    no, accettato il podere, ché così volle al tutto Donato, gli assegnò in sul
    banco suo una provisione della medesima rendita o più, ma in danari
    contanti, che ogni settimana gli erano pagati per la rata che gli toccava:
35   del che egli sommamente si contentò; e servitore et amico della casa de'
    Medici visse lieto e senza pensieri tutto il restante della sua vita, ancora
    che, condottosi ad LXXXIII anni, si trovasse tanto parletico che e' non
    potesse più lavorare in maniera alcuna, e si conducesse a starsi nel letto
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