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per mez[z]o di Cosimo tale opra gli fu allogata. Finitala adunque, |
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volendo il mercante sodisfarlo, gli parve che Donato troppo ne chie- |
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desse; per che fu rimesso in Cosimo il mercato, il quale, fattala por- |
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tare in sul cortile disopra di quel palazzo, la fece porre fra i merli |
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che guardano sopra la strada, perché meglio si vedesse. Cosimo dun- |
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que, volendo accomodare la differenza, trovò il mercante molto lon- |
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tano da la chiesta di Donato; per che, voltatosi, disse ch'era troppo |
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poco. Laonde il mercante, parendogli troppo, diceva che in un mese |
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o poco più lavorata l'aveva Donato, e che gli toccava più d'un mez[z]o |
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fiorino per giorno. Si volse allora Donato con collera, parendogli |
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d'essere offeso troppo, e disse al mercante che in un centesimo d'ora |
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averebbe saputo guastare la fatica e 'l valore d'uno anno: e dato d'ur- |
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to alla testa, sùbito su la strada la fece ruinare, della quale se ne fêr |
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molti pezzi, dicendogli ch'e' ben mostrava d'essere uso a mercatar fa- |
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giuoli e non statue. Per che egli pentitosi, gli volle dare il doppio più |
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perché la rifacesse, e Donato non volle per sue promesse né per prie- |
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ghi di Cosimo rifarla già mai. |
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Sono nelle case de' Martelli dimolte storie di marmo e di bronzo, |
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et infra gli altri un David di braccia tre, e molte altre cose da lui, |
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in fede della servitù e dell'amore ch'a tal famiglia portava, donate liberalissimamente; |