Volume 3

Edizione Giuntina
    abito vestito, il quale è molto lodato. Nel medesimo luogo si vede
    in sul cantone, per la faccia ch'è rivolta per andare nella via del Coco-
    mero, un vecchio fra due colonne, più simile alla maniera antica che
    altra cosa che di Donato si possa vedere, conoscendosi nella testa di
5   quello i pensieri che arrecano gl'anni a coloro che sono consumati
    dal tempo e dalla fatica. Fece ancora dentro la detta chiesa l'orna-
    mento dell'organo che è sopra la porta della sagrestia vecchia, con
    quelle figure abozzate, come si è detto, che a guardarle pare vera-
    mente che siano vive e si muovino. Onde di costui si può dire che
10   tanto lavorasse col giudizio quanto con le mani, attesoché molte
    cose si lavorano e paiono belle nelle stanze dove son fatte, che poi
    cavate di quivi e messe in un altro luogo et a un altro lume o più alto
    fanno varia veduta e riescono il contrario di quello che parevano, là
    dove Donato faceva le sue figure di maniera che nella stanza dove
15   lavorava non apparivano la metà di quello che elle riuscivano migliori
    ne' luoghi dove ell'erano poste. Nella sagrestia nuova pur di quella
    chiesa fece il disegno di que' fanciulli che tengono i festoni che
    girano intorno al fregio; e così il disegno delle figure che si fecio-
    no nel vetro dell'occhio che è sotto la cupola, cioè quello dove è
20   la incoronazione di Nostra Donna; il quale disegno è tanto mi-
    gliore di quelli che sono negl'altri occhi quanto manifestamente si
    vede.
    A San Michele in Orto di detta città lavorò di marmo per l'Arte
    de' Beccai la statua del San Piero che vi si vede, figura savissima e
25   mirabile, e per l'Arte de' Linaiuoli il San Marco Evangelista; il
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Edizione Torrentiniana
    per la faccia ch'è rivolta per andare nella via del Cocomero, un
    vecchio fra due colonne, più simile alla maniera antica ch'alcuna altra
    cosa che di suo si possa vedere, conoscendosi nella testa di quello i pensieri
    che arrecano gli anni afflitti dal tempo e dalla fatica. Fece nella chiesa
30   di dentro l'ornamento, sopra la sagrestia vecchia, sopra l'organo con le
    figure in bozze, le quali a guardarle di terra paiono veramente vivere e
    muoversi, talmente che di lui si può dire che e' lavorasse tanto col giudicio
    quanto con le mani. Nella sagrestia nuova ordinò il disegno di que' fan-
    ciulli che tengono i festoni che girano intorno al fregio. E dicono ancora
35   che il disegno delle figure per farsi di vetro nell'occhio sotto la cupola,
    dove è la incoronazione di Nostra Donna, ha maggior forza in sé che gli
    altri da diversi maestri disegnati.
    A San Michele in Orto in detta città lavorò di marmo alla Arte de'
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