Volume 3

Edizione Giuntina
    Questi otto Angioli retti del detto ferro, mediante un arganetto
    che si allentava a poco a poco, calavano dal vano della mezza pal-
    la fino sotto al piano de' legni piani che reggono il tetto otto brac-
    cia, di maniera che erano essi veduti e non toglievano la veduta de-
5   gl'Angioli ch'erano intorno al didentro della mezza palla. Dentro a
    questo mazzo degl'otto Angeli (che così era propriamente chiamato)
    era una mandorla di rame, vòta dentro, nella quale erano in molti
    buchi certe lucernine messe in sur un ferro a guisa di cannoni, le qua-
    li, quando una molla che si abbassava era tocca, tutte si nascondevano
10   nel vòto della mandorla di rame, e, come non si aggravava la detta
    molla, tutti i lumi per alcuni buchi di quella si vedevano accesi.
    Questa mandorla, la quale era apiccata a quel canapetto, come il
    mazzo era arivato al luogo suo, allentato il picciol canapo da un altro
    arganetto, si moveva pian piano e veniva sul palco dove si recitava
15   la festa; sopra il qual palco, dove la mandorla aveva da posarsi apun-
    to, era un luogo alto a uso di residenza, con quattro gradi, nel mezzo
    del quale era una buca, dove il ferro apuntato di quella mandorla veni-
    va a diritto; et essendo sotto la detta residenza un uomo, ariva-
    ta la mandorla al luogo suo, metteva in quella senza esser veduto una
20   chiavarda, et ella restava in piedi e ferma. Dentro la mandorla era
    a uso d'angelo un giovinetto di quindici anni in circa cinto nel mezzo
    da un ferro, e nella mandorla da piè chiavardato in modo che non
    poteva cascare: e perché potesse ingenoc[c]hiarsi era il detto ferro di
    tre pezzi, onde ingenoc[c]hiandosi entrava l'un nell'altro agevolmente
25   E così quando era il mazzo venuto giù e la mandorla posata in sulla
    residenza, chi metteva la chiavarda alla mandorla schiavava anco il
    ferro che reggeva l'Angelo, onde egli uscito caminava per lo palco
    e giunto dove era la Vergine la salutava et annunziava. Poi tornato
    nella mandorla e racesi i lumi che al suo uscirne s'erano spenti, era di
30   nuovo chiavardato il ferro che lo reggeva da colui che sotto non era
    veduto; e poi, allentato quello che la teneva, ell'era ritirata su, mentre
    cantando gl'Angeli del mazzo e quelli del cielo che giravano, facevano
    che quello pareva propriamente un paradiso, e massimamente che
    oltre al detto coro d'Angeli et al mazzo, era a canto al guscio della pal-
35   la un Dio Padre circondato d'Angeli simili a quelli detti di sopra, e con
    ferri accomodati: di maniera che il cielo, il mazzo, il Dio Padre, la
    mandorla con infiniti lumi e dolcissime musiche rappresentavano il
    paradiso veramente. A che si aggiugneva che, per potere quel cielo
    aprire e serrare, aveva fatto fare Filippo due gran porte di braccia
40   cinque l'una per ogni verso, le quali per piano avevano in certi canali
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