Volume 3

Edizione Giuntina
    Ma non voglio che mi paia fatica raccontare come gl'ingegni
    di quella machina stavano per apunto, attesoché ogni cosa è andata
    male e sono gl'uomini spenti che ne sapevano ragionare per esperien-
    za, senza speranza che s'abbiano a rifare, abitando oggi quel luogo
5   non più monaci di Camaldoli, come facevano, ma le monache di
    S. Pier Martire; e massimamente ancora essendo stato guasto quello
    del Carmine, perché tirava giù i cavagli che reggono il tetto.
    Aveva dunque Filippo per questo effetto, fra due legni di que' che
    reggevano il tetto della chiesa, accomodata una mezza palla tonda a
10   uso di scodella vòta overo di bacino da barbiere, rimboc[c]ata al-
    l'ingiù; la quale mezza palla era di tavole sottili e leggeri confitte a
    una stella di ferro che girava il sesto di detta mezza palla, e strigne-
    vano verso il centro, che era bilicato in mezzo, dove era un grande
    anello di ferro intorno al quale girava la stella de' ferri che regge-
15   vano la mezza palla di tavole. E tutta questa machina era retta da un
    legno d'abeto gagliardo e bene armato di ferri, il quale era a traverso
    ai cavalli del tetto; et in questo legno era confitto l'anello che teneva
    sospesa e bilicata la mezza palla, la quale da terra pareva veramen-
    te un cielo. E perché ella aveva da piè nell'orlo di dentro certe ba-
20   se di legno tanto grandi e non più che uno vi poteva tenere i piedi,
    et all'altezza d'un braccio, pur di dentro, un altro ferro, si mette-
    va in su ciascuna delle dette basi un fanciullo di circa dodici anni,
    e col ferro alto un braccio e mezzo si cigneva in guisa che non areb-
    be potuto, quando anco avesse voluto, cascare. Questi putti, che in
25   tutto erano dodici, essendo accomodati come si è detto sopra le ba-
    se, e vestiti da Angeli con ali dorate e capegli di mattasse d'oro, si
    pigliavano, quando era tempo, per mano l'un l'altro, e dimenando
    le braccia pareva che ballassino, e massimamente girando sempre
    e movendosi la mezza palla; dentro la quale, sopra il capo degl'An-
30   gioli, erano tre giri over ghirlande di lumi acomodati con certe pic-
    cole lucernine che non potevano versare: i quali lumi da terra pa-
    revano stelle, e le mensole, essendo coperte di bambagia, parevano
    nuvole. Del sopradetto anello usciva un ferro grossissimo, il qua-
    le aveva a canto un altro anello, dove stava apiccato un canapetto
35   sottile che, come si dirà, veniva in terra. E perché il detto ferro gros-
    so aveva otto rami che giravano in arco quanto bastava a riempie-
    re il vano della mezza palla vòta, e il fine di ciascun ramo un pia-
    no grande quanto un tagliere, posava sopra ogni piano un putto di
    nove anni in circa, ben legato con un ferro saldato nelle altezza
40   del ramo, ma però in modo lento, che poteva voltarsi per ogni verso.
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