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che par che le sue figure si muovino e abbino l'anima. Ma non mi ri- |
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solvo in tutto, ancora che fussi ne' lor tempi, Donato, se io me lo voglia met- |
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ter fra i terzi, restando l'opre sua a paragone degli antichi buoni: dirò be- |
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ne che in questa parte si può chiamar lui regola degli altri, per aver in sé |
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solo le parti tutte che a una a una erano sparte in molti; poiché e' redusse in |
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moto le sue figure, dando loro una certa vivacità e prontezza che posson |
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stare e con le cose moderne e, come io dissi, con le antiche medesimamente. |
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Et il medesimo augumento fece in questo tempo la pittura, da la quale |
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l'ec[c]ellentissimo Masaccio levò in tutto la maniera di Giotto nelle teste, |
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ne' panni, ne' casamenti, negli ignudi, nel colorito, negli scórti che egli |
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rinovò, e messe in luce quella maniera moderna quale fu in que' tempi e |
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fino a oggi da tutti i nostri artefici seguitata, e di tempo in tempo con |
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miglior grazia, invenzione, ornamenti, arricchita et abbellita, come |
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particularmente si vedrà nelle Vite di ciascuno; e si conoscerà una nuova |
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maniera di colorito, di scorci, d'attitudini naturali, e molto più espressi i |
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moti dello animo et i gesti del corpo, con cercare di appressarsi più al |
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vero delle cose naturali nel disegno, e le arie del viso che somigliassino |
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interamente gli uomini, sì che fussino conosciuti per ch'egli eron fatti; così |
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cercaron far quel che vedevono nel naturale e non più; e così vennono ad |