Volume 3

Edizione Giuntina
    quale e' volesse mettere in opera. Per il che deliberatosi a terminare
    il ballatoio, ne fece diversi disegni, che nell'Opera rimasono dopo la
    morte sua; i quali dalla trascuratag[g]ine di que' ministri sono oggi
    smarriti. Et a' tempi nostri, perché si finisse, si fece un pezzo dell'una
5   dell'otto facce; ma perché disuniva da quell'ordine, per consiglio di
    Michelagnolo Bonarroti fu dismesso e non seguitato. Fece anco di sua
    mano Filippo un modello della lanterna a otto facce, misurato alla
    proporzione della cupola, che nel vero per invenzione e varietà et
    ornato riuscì molto bello; vi fece la scala da salire alla palla, che era
10   cosa divina; ma perché aveva turato Filippo con un poco di legno
    commesso di sotto dove s'entra, nessuno se non egli sapeva la sali-
    ta. Et ancora che e' fusse lodato et avesse già abbattuto l'invidia e
    l'arroganza di molti, non poté però tenere, nella veduta di questo
    modello, che tutti i maestri che erano in Fiorenza non si mettessero
15   a farne in diversi modi; e fino a una donna di casa Gaddi ardì con-
    correre in giudizio con quello che aveva fatto Filippo. Egli nientedi-
    meno tuttavia si rideva della altrui prosunzione. E fugli detto da
    molti amici suoi che e' non dovesse mostrare il modello suo a nessuno
    artefice, acciò che eglino da quello non imparassero; et esso rispondeva
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Edizione Torrentiniana
20   ne fece diversi disegni, che nella Opera rimasono dopo la morte
    sua; i quali dalla trascurataggine di que' ministri sono oggi smarriti.
    Per che a' tempi nostri fu voluta finire, e se ne fece un pez[z]o d'una
    dell'otto facce; e per disunire da quell'ordine, per consiglio di Michela-
    gnolo Bonarruoti fu dismesso e non seguitato. Fece di sua mano di le-
25   gname un modello della lanterna a otto facce, misurato alla propor-
    zione della cupola, per ultimo suo disegno, che nel vero di invenzione
    e vario et ornato riuscì molto; vi fece la scala da salire a la palla, che
    era cosa divina; ma aveva turato Filippo con un poco di legno com-
    messo di sotto dove s'entra, che nessuno se non egli non sapeva la sa-
30   lita. Et ancora che e' fusse lodato et avesse già abbattuto la invidia e
    l'arroganzia di molti, non poté però tenere, nella veduta di questo mo-
    dello, che tutti i maestri che erano in Fiorenza non si mettessero a
    farne in diversi modi; e fino a una donna di casa Gaddi ardì concorre-
    re in giudicio con quello che aveva fatto Filippo. Egli nientedimeno tut-
35   tavia si rideva della altrui prosunzione. E fu sgridato da molti amici
    suoi che e' non dovesse mostrare il modello suo a nessuno artefice, acciò
    che eglino da quello non imparassero; et esso rispondeva loro che non era
    se non un solo il vero modello, e gli altri erano vani. Alcuni altri maestri
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