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ne fece diversi disegni, che nella Opera rimasono dopo la morte |
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sua; i quali dalla trascurataggine di que' ministri sono oggi smarriti. |
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Per che a' tempi nostri fu voluta finire, e se ne fece un pez[z]o d'una |
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dell'otto facce; e per disunire da quell'ordine, per consiglio di Michela- |
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gnolo Bonarruoti fu dismesso e non seguitato. Fece di sua mano di le- |
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gname un modello della lanterna a otto facce, misurato alla propor- |
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zione della cupola, per ultimo suo disegno, che nel vero di invenzione |
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e vario et ornato riuscì molto; vi fece la scala da salire a la palla, che |
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era cosa divina; ma aveva turato Filippo con un poco di legno com- |
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messo di sotto dove s'entra, che nessuno se non egli non sapeva la sa- |
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lita. Et ancora che e' fusse lodato et avesse già abbattuto la invidia e |
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l'arroganzia di molti, non poté però tenere, nella veduta di questo mo- |
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dello, che tutti i maestri che erano in Fiorenza non si mettessero a |
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farne in diversi modi; e fino a una donna di casa Gaddi ardì concorre- |
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re in giudicio con quello che aveva fatto Filippo. Egli nientedimeno tut- |
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tavia si rideva della altrui prosunzione. E fu sgridato da molti amici |
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suoi che e' non dovesse mostrare il modello suo a nessuno artefice, acciò |
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che eglino da quello non imparassero; et esso rispondeva loro che non era |
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se non un solo il vero modello, e gli altri erano vani. Alcuni altri maestri |