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Roma tanti anni gli avesse giovato; appresso, considerando quello che |
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egli aveva fatto nelle augnature, incastrature e commettiture e lega- |
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zioni di pietre, faceva tremare e temere a pensare che un solo ingegno |
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fusse capace di tanto quanto era diventato quel di Filippo. Il quale |
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di continovo crebbe talmente, che nessuna cosa fu, quantunque dif- |
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ficile et aspra, la quale egli non rendesse facile e piana; e lo mostrò |
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nel tirare i pesi per via di contrapesi e ruote, che un sol bue tirava |
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quanto arebbono appena tirato sei paia. |
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Era già cresciuta la fabbrica tanto alto, che era uno sconcio grandis- |
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simo, salito che uno vi era, inanzi si venisse in terra; e molto tempo |
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perdevano i maestri nello andare a desinare e bere, e gran disagio per |
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il caldo del giorno pativano. Fu adunque trovato da Filippo ordine |
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che si aprissero osterie nella cupola con le cucine e vi si vendesse il |
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vino; e così nessuno si partiva del lavoro se non la sera: il che fu a |
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loro commodità et all'opera utilità grandissima. Era sì cresciuto |
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l'animo a Filippo, vedendo l'opera camminar forte e riuscire con |
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felicità, che di continuo si affaticava; et egli stesso andava alle fornaci |
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dove si spianavano i mattoni, e voleva vedere la terra et impastarla, |
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e cotti che erano gli voleva scerre di sua mano con somma diligenza; |