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la volubilità loro, il poco sapere et il manco intendere, avendo |
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in man le cose perfette e mettendo inanzi l'imperfette e disutili. Erano |
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già le catene finite intorno intorno all'otto facce, et i muratori inanimiti |
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lavoravano gagliardamente; ma sollecitati da Filippo più che 'l solito, |
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per alcuni rabbuffi avuti nel murare e per le cose che accadevano |
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giornalmente se lo erono recato a noia. Onde mossi da questo e da |
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invidia, si strinseno insieme i capi faccendo setta e dissono che era |
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faticoso lavoro e di pericolo, e che non volevon volgerla senza gran |
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pagamento (ancora che più del solito loro fusse stato cresciuto), pen- |
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sando per cotal via di vendicarsi con Filippo e fare a sé utile. Dispiac- |
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que agli Operai questa cosa et a Filippo similmente; e pensatovi su, |
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prese partito un sabato sera di licenziarli tutti. Coloro, vistosi licen- |
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ziare, e non sapendo che fine avesse ad avere questa cosa, stavano di |
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mala voglia, quando il lunedì seguente messe in opera Filippo dieci |
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lombardi, e con lo star quivi presente dicendo «fa' qui così e fa qua», |
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gli instruì in un giorno tanto ch'e' ci lavorarono molte settimane. Dal- |
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l'altra parte i muratori, veggendosi licenziati e tolto il lavoro e fattoli |
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quello scorno, non avendo lavori tanto utili quanto quello, mes- |
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sono mez[z]ani a Filippo che ritornarebbono volentieri, raccoman- |
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dandosi quanto e' potevano. Così li tenne molti dì in su la corda del |