Volume 3

Edizione Giuntina
    d'andare a trovar Filippo; et arrivati, confortatolo prima del
    male, gli dicono in quanto disordine si trovava la fabbrica et in quan-
    to travaglio gli avesse messo il mal suo. Per il che Filippo con parole
    appassionate e dalla finzione del male e dall'amore dell'opera: «Oh
5   non ci è - egli disse - Lorenzo ? che non fa egli? Io mi maraviglio
    pur di voi». Allora gli risposono gli Operai: «E' non vuol far niente
    senza te». Rispose loro Filippo: «Io farei ben io senza lui». La qual
    risposta argutissima e doppia bastò loro: e partiti conobbono che
    egli aveva male di voler far solo.
10   Mandarono dunque amici suoi a cavarlo del letto con intenzio-
    ne di levar Lorenzo dell'opera. E così venuto Filippo in su la fab-
    brica, vedendo lo sforzo del favore in Lorenzo, e che egli arebbe
    il salario senza far fatica alcuna, pensò a un altro modo per scor-
    narlo e per publicarlo interamente per poco intendente in quel me-
15   stiero; e fece questo ragionamento agli Operai, presente Lorenzo:
    «Signori Operai, il tempo che ci è prestato di vivere, se egli stesse
    a posta nostra come il poter morire, non è dubbio alcuno che mol-
    te cose che si cominciano resterebbono finite, dove elleno riman-
    gono imperfette; il mio accidente del male che ho passato poteva
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Edizione Torrentiniana
20   avessi mal lungo, come farebbe egli? Che colpa è la sua se egli sta male?».
    Gli Operai, vistosi in vergogna per questa pratica, deliberorono d'andare
    a trovar Filippo; et arrivati, confortatolo prima del male, gli dicono in
    quanto disordine si trovava la fabbrica et in quanto travaglio gli avessi
    messo il mal suo. Per il che Filippo con parole appassionate e dalla fin-
25   zione del male e dallo amore dell'opera: «Oh non ci è - egli disse - Lo-
    renzo? che non fa egli? Io mi maraviglio pur di voi ». Allora gli risposono
    gli Operai: «E' non vuol far niente senza te». Rispose loro Filippo:
    «Io farei ben io senza lui». La qual risposta argutissima e doppia bastò
    loro: e partiti conobbono che egli aveva male di voler far solo.
30   Mandarono dunque amici suoi a cavarlo del letto con intenzione di levar
    Lorenzo dell'opera. E così venuto Filippo in su la fabbrica, vedendo lo
    sforzo del favore in Lorenzo, e che egli arebbe il salario senza far fatica
    alcuna, pensò a un altro modo per scornarlo e per publicarlo interamente
    per poco intendente in quel mestiero; e fece questo ragionamento agli
35   Operai, presente Lorenzo: «Signori Operai, il tempo che ci è presta-
    to di vivere, se egli stessi a posta nostra come il poter morire, non è
    dubbio alcuno che molte cose che si cominciano resterebbono finite, dove
    elleno rimangono imperfette; e visto che il mio accidente del male che ho
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