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e non gli avendo mai dimandato che ordine e' volesse tenere, per non |
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parer ignorante stava sopra di sé nel parlare di questa cosa e rispon- |
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deva tutte parole dubbie, massimamente sapendo essere in questa |
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opera contra la voluntà di Filippo. Al quale durato già più di due |
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giorni il male, et andato a vederlo il proveditore dell'Opera et assai |
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capomaestri muratori, di continuo li domandavano che dicesse quel- |
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lo che avevono a fare. Et egli: «Voi avete Lorenzo, faccia un poco |
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egli». Né altro si poteva cavare. Laonde, sentendosi questo, nacque |
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parlamenti e giudizî di biasimo grandi sopra questa opera: chi di- |
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ceva che Filippo si era messo nel letto per il dolore che non gli ba- |
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stava l'animo di voltarla, e ch' e' si pentiva d'essere entrato |
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in ballo; et i suoi amici lo difendevano, dicendo esser, se pure era |
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il dispiacere, la villania dell'avergli dato Lorenzo per compagno: ma |
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che il suo era mal di fianco, causato dal molto faticarsi per l'opera. |
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Così, dunque, romoreggiandosi, era fermo il lavoro, e quasi tutte le |
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opere de' muratori e scarpellini si stavano; e mormorando contro a |
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Lorenzo, dicevano: «Basta ch' egli è buono a tirare il salario, ma a |
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dare ordine che si lavori, no. O se Filippo non ci fusse, o se egli |
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avessi mal lungo, come farebbe egli? Che colpa è la sua, se egli sta |
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male?». Gli Operai, vistosi in vergogna per questa pratica, deliberorono |