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lire trecento per fatica e spesa fatta nel suo modello: causato ciò dalla |
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amicizia e favore che egli aveva più che da utilità o bisogno che ne |
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avesse la fabbrica. |
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Durò questo tormento in su gli occhi di Filippo per fino al 1426, |
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chiamando coloro Lorenzo parimente che Filippo inventori: lo qual |
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disturbo era tanto potente nello animo di Filippo, che egli viveva con |
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grandissima passione. Fatto adunque varie e nuove immaginazioni, |
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deliberò al tutto de levarselo da torno, conoscendo quanto e' valesse |
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poco in quel[l''] opera. Aveva Filippo fatto voltare già intorno la cupola |
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fra l'una volta e l'altra dodici braccia, e quivi avevano a mettersi su le |
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catene di pietra e di legno; il che per essere cosa difficile, ne volle |
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parlare con Lorenzo per tentare se egli avesse considerato questa dif- |
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ficultà. E trovollo tanto digiuno circa lo avere pensato a tal cosa, che |
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e' rispose che la rimetteva in lui come inventore. Piacque a Filippo la |
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risposta di Lorenzo, parendoli che questa fusse la via di farlo allonta- |
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nare dall'opera e da scoprire ch'e' non era di quella intelligenza che |
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lo tenevano gli amici suoi et il favore che lo aveva messo in quel |
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luogo. Dopo, essendo già fermi tutti i muratori dell'opera, aspettava- |
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no di dovere cominciare sopra le dodici braccia, e far le volte et inca- |
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tenarle, essendosi cominciato a strignere la cupola da sommo; per lo |