Volume 3

Edizione Giuntina
    persone che troppo gran carico avessino dato a un solo, senza con-
    siderare il danno e la vergogna che al publico ne potrebbe risulta-
    re; e che però per affrenare il furore di Filippo era bene aggiugnergli
    un compagno. Era Lorenzo Ghiberti venuto in molto credito per
5   aver già fatto esperienza del suo ingegno nelle porte di Santo Gio-
    vanni; e che e' fusse amato da certi che molto potevano nel gover-
    no, si dimostrò assai chiaramente perché, nel vedere tanto cresce-
    re la gloria di Filippo, sotto spezie di amore e di affezione verso
    quella fabbrica operarono di maniera appresso de' Consoli e degli
10   Operai ch'e' fu unito compagno di Filippo in questa opera. In quan-
    ta disperazione et amaritudine si trovassi Filippo sentendo quel che
    avevano fatto gli Operai, si conosce da questo, ch'e' fu per fuggirsi
    da Fiorenza; e se non fussi stato Donato e Luca della Robbia che
    lo confortavano, era per uscire fuor di sé. Veramente empia e cru-
15   del rabbia è quella di coloro che, accecati dall'invidia, pongono a
    pericolo gli onori e le belle opere per la gara della ambizione. Da
    loro certo non restò che Filippo non ispezzasse i modelli, abrucias-
    se i disegni et in men di mezza ora precipitasse tutta quella fatica
    che aveva condotta in tanti anni. Gl'Operai, scusatisi prima con Fi-
20   lippo, lo confortarono a andare inanzi, ché lo inventore et autore
    di tal fabrica era egli e non altri: ma tuttavolta fecero a Lorenzo il
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Edizione Torrentiniana
    la colpa a un solo con vergogna e con danno grande; e che per mitigare il
    furore di Filippo era bene giugnerli un compagno. Era Lorenzo Ghiberti
    venuto in molto credito per aver già fatto esperienza del suo ingegno nelle
25   porte di Santo Giovanni; e che e' fusse amato da certi che molto
    potevano nel governo, si dimostrò assai chiaramente perché, nel vedere
    tanto crescere la gloria di Filippo, sotto spezie di amore e di affezzione
    verso quella fabbrica operarono di maniera appresso de' Consoli e degli
    Operai ch'e' fu unito compagno di Filippo in questa opera. In quanta
30   disperazione et amaritudine si trovassi Filippo sentendo quel che ave-
    vono fatto gli Operai, si conosce da questo, ch'e' fu per fuggirsi da Fio-
    renza; e se non fussi stato Donato e Luca della Robbia che lo conforta-
    vano, era per uscir fuor di sé. Veramente impia e crudel rabbia è quella
    di coloro che, accecati da la invidia, pongono a pericolo gli onori e le
35   belle opere per la gara della ambizione. Da loro certo non restò che
    Filippo spezzasse i modelli, abruciasse i disegni et in men di mez[z]a
    ora precipitasse tutta quella fatica che aveva condotta in tanti anni.
    Gli Operai, scusatisi prima con Filippo, lo confortarono a andare inanzi,
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