Volume 3

Edizione Giuntina
    della Badia di Fiesole, e nel magnifico e grandissimo principio
    del palazzo de' Pitti; oltra il comodo e grande edifizio che Francesco
    di Giorgio fece nel palazzo e chiesa del Duomo di Urbino, et il fortis-
    simo e ricco castello di Napoli, e lo inespugnabile castello di Milano,
5   senza molte altre fabbriche notabili di quel tempo. Et ancora ch'e'
    non ci fusse la finezza et una certa grazia esquisita et appunto nelle
    cornici, e certe pulitezze e leggiadrie nello intaccar le foglie e far certi
    stremi ne' fogliami, et altre perfezzioni che furon dipoi - come si
    vedrà nella Terza Parte, dove seguiteranno quegli che faranno tutto
10   quel di perfetto nella grazia, nella fine e nella copia e nella prestezza
    che non feceno gli altri architetti vecchi -, nondimeno elle si pos-
    sono sicuratamente chiamar belle e buone: non le chiamo già perfette,
    perché veduto poi meglio in questa arte, mi par potere ragionevol-
    mente affermare che le mancava qualcosa; e se bene e' vi è qualche
15   parte miracolosa e de la quale ne' tempi nostri per ancora non si è
    fatto meglio né per avventura si farà in que' che verranno - come ver-
    bigrazia la lanterna della cupola di S. Maria del Fiore, e, per grandez-
    za, essa cupola, dove non solo Filippo ebbe animo di paragonar gli an-
    tichi ne' corpi delle fabbriche, ma vincerli nella altezza delle muraglie -,
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Edizione Torrentiniana
20   tempio in otto facce degli Angioli, e nella ariosissima chiesa e convento
    della Badia di Fiesole, e nel magnifico e grandissimo principio del palaz-
    zo de' Pitti; oltra il comodo e grande edifizio che Francesco di Giorgio
    fece nel palazzo e chiesa del Duomo di Urbino, et il fortissimo e
    ricco castello di Napoli, e lo inespugnabile castello di Milano, senza
25   molte altre fabbriche notabili di quel tempo. Et ancora che e' non ci fussi
    la finezza et una certa grazia esquisita et appunto nelle cornici, e certe
    pulitezze e leggiadrie nello intaccar le foglie e far certi stremi ne' fogliami,
    et altre perfezzioni che furon dipoi- come si vedrà nella Terza Parte,
    dove seguiteranno quegli che faranno tutto quel di perfetto nella grazia,
30   nella fine e nella copia e nella prestezza che non feceno gli altri architetti
    vecchi -, nondimeno elle si possono sicuratamente chiamar belle e buone:
    non le chiamo già perfette, perché veduto poi meglio in questa arte, mi
    par potere ragionevolmente affermare che le mancava qualcosa; e se
    bene e' vi è qualche parte miracolosa e de la quale ne' tempi nostri per
35   ancora non si è fatto meglio né per avventura si farà in que' che
    verranno - come verbigrazia la lanterna della cupola di Santa Maria
    del Fiore, e, per grandezza, essa cupola, dove non solo Filippo ebbe animo
    di paragonar gli antichi ne' corpi delle fabbriche, ma vincerli nella altezza
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