Volume 3

Edizione Giuntina
    dire, quanto e' cercava facilitare il concetto suo, acciò che eglino lo
    intendessino e credessino, tanto veniva proponendo più dubbii, che
    gli faceva meno credere e tenerlo una bestia et una cicala. Laon-
    de licenziatolo parecchi volte, et alla fine non volendo partire, fu
5   portato di peso dai donzelli loro fuori dell'Udienza, tenendolo del
    tutto pazzo. Il quale scorno fu cagione che Filippo ebbe a dire poi
    che non ardiva passare per luogo alcuno della città, temendo non fusse
    detto: «Vedi colà quel pazzo». Restati i Consoli nell'Udienza confusi
    e dai modi de' primi maestri difficili e da l'ultimo di Filippo, a loro
10   sciocco (parendo loro che e' confondesse quell'opera con due cose:
    l'una era il farla doppia, che sarebbe stato pur grandissimo e sconcio
    peso, l'altra il farla senza armadura), da l'altra parte Filippo, che
    tanti anni aveva speso nelli studii per avere questa opera, non sapeva
    che si fare, e fu tentato partirsi di Fiorenza più volte. Pure, volendo
15   vincere, gli bisognava armarsi di pacienza, avendo egli tanto di ve-
    dere ch'e' conosceva i cervelli di quella città non stare molto fermi
    in un proposito. Averebbe potuto mostrare Filippo un modello pic-
    colo che aveva sotto; ma non volle mostrarlo, avendo conosciuto la
    poca intelligenza de' Consoli, l'invidia degli artefici e la poca stabilità
20   de' cittadini che favorivano chi uno e chi l'altro, secondo che più
    piaceva a ciascuno; et io non me ne maraviglio, facendo in quella
    città professione ognuno di sapere in questo quanto i maestri eser-
    citati fanno, comeché pochi siano quelli che veramente intendono:
    e ciò sia detto con pace di coloro che sanno. Quello, dunque, che
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Edizione Torrentiniana
25   credessino, veniva proponendo più dubbii, che gli faceva meno credere
    e tenerlo una bestia e una cicala. Laonde licenziatolo parecchi volte, et
    alla fine non volendo partire, fu portato di peso dai donzelli loro fuori
    dell'Udienza, tenendolo del tutto pazzo. Il quale scorno fu cagione che
    Filippo ebbe a dire poi che non ardiva passare per luogo alcuno della città,
30   temendo non fussi detto: «Vedi colà quel pazzo». Restati i Consoli nella
    Audienza confusi e dai modi de' primi maestri difficili e da l'ultimo di
    Filippo, a loro sciocco (parendoli che e' confondessi quell'opera con due
    cose: l'una era il farla doppia, che sarebbe stato pur grandissimo e sconcio
    peso, l'altra il farla senza armadura), da l'altra parte Filippo, che tanti
35   anni aveva speso nelli studii per avere questa opera, non sapeva che si
    fare, e fu tentato partirsi di Fiorenza più volte. Pure, volendo vincere, gli
    bisognava armarsi di pazienza, avendo egli tanto di vedere ch'e' cono-
    sceva i cervelli di quella città non stare molto fermi in uno proposito.
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