Volume 3

Edizione Giuntina
    a Fiorenza. Et egli, che non aveva altra voglia, molto cortesemente
    tornò. E ragunatosi a sua venuta l'ufizio delli Operai di S. Maria
    del Fiore et i Consoli dell'Arte della Lana, dissono a Filippo tutte
    le difficultà, da la maggiore a la minore, che facevano i maestri, i qua-
5   li erano in sua presenza nella Udienza insieme con loro; per il che
    Filippo disse queste parole: «Signori Operai, e' non è dubbio che le
    cose grandi hanno sempre nel condursi difficultà; e se niuna n'ebbe
    mai, questa vostra l'ha maggiore che voi per avventura non avisate,
    perciò che io non so che neanco gl'antichi voltassero mai una volta sì
10   terribile come sarà questa, et io, che ho molte volte pensato all'arma-
    dure di dentro e di fuori, e come si sia per potervi lavorare sicura-
    mente, non mi sono mai saputo risolvere: mi sbigottisce non meno
    la larghezza che l'altezza dell'edifizio; perciò che se ella si potesse
    girar tonda, si potrebbe tenere il modo che tennero i Romani nel
15   voltare il Panteon di Roma, cioè la Ritonda; ma qui bisogna seguitare
    l'otto facce et entrare in catene et in morse di pietre, che sarà cosa
    molto difficile. Ma ricordandomi che questo è tempio sacrato a Dio
    et alla Vergine, mi confido che, faccendosi in memoria sua, non
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Edizione Torrentiniana
    che venisse a Fiorenza. Et egli, che non aveva altra voglia, molto
20   cortesemente tornò. E ragunatosi a sua venuta lo ufizio delli Operai di
    Santa Maria del Fiore et i Consoli dell'Arte della Lana, dissono a Filip-
    po tutte le difficultà, da la maggiore a la minore, che facevano i maestri,
    i quali erano in sua presenzia nella Udienza insieme con loro; per il che
    Filippo disse queste parole: «Signori Operai, e' non è dubbio che le cose
25   grande abbino in sé delle dubitazioni nel dar lor fine; et ancorché io cono-
    sca questa opera esser faticosa e difficile a condursi, attesoché maggior'
    difficultà ci conosco io che non sanno i muratori né le Signorie Vostre
    insieme e questi eccellenti ingegneri et architetti, et ancora che mai né essi
    né io né forse gli antichi voltassero una volta sì terribile quanto questa, ho
30   pur pensato molte volte alle armadure di fuori e di dentro, e come si
    possi trovar modo che gli uomini con sicurtà ci lavorino, conoscendo uno
    espresso pericolo di morte senza rimedio negli sbigottiti dalla altez[z]a
    dello edifizio più che dalla larghezza della volta; perché se ella si potesse
    girar tonda, si potrebbe tenere il modo che tennero i Romani nel voltare il
35   Pa[n]teon di Roma, cioè la Ritonda: ma qui bisogna seguitare l'otto
    facce et entrare in catene et in morse di pietre, che sarà cosa molto difficile.
    Ma ricordandomi che questo è tempio sacrato a Dio, mi confido
    che, faccendosi in memoria sua, non mancherà di infondere il sapere dov'e'
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