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che venisse a Fiorenza. Et egli, che non aveva altra voglia, molto |
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cortesemente tornò. E ragunatosi a sua venuta lo ufizio delli Operai di |
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Santa Maria del Fiore et i Consoli dell'Arte della Lana, dissono a Filip- |
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po tutte le difficultà, da la maggiore a la minore, che facevano i maestri, |
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i quali erano in sua presenzia nella Udienza insieme con loro; per il che |
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Filippo disse queste parole: «Signori Operai, e' non è dubbio che le cose |
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grande abbino in sé delle dubitazioni nel dar lor fine; et ancorché io cono- |
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sca questa opera esser faticosa e difficile a condursi, attesoché maggior' |
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difficultà ci conosco io che non sanno i muratori né le Signorie Vostre |
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insieme e questi eccellenti ingegneri et architetti, et ancora che mai né essi |
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né io né forse gli antichi voltassero una volta sì terribile quanto questa, ho |
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pur pensato molte volte alle armadure di fuori e di dentro, e come si |
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possi trovar modo che gli uomini con sicurtà ci lavorino, conoscendo uno |
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espresso pericolo di morte senza rimedio negli sbigottiti dalla altez[z]a |
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dello edifizio più che dalla larghezza della volta; perché se ella si potesse |
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girar tonda, si potrebbe tenere il modo che tennero i Romani nel voltare il |
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Pa[n]teon di Roma, cioè la Ritonda: ma qui bisogna seguitare l'otto |
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facce et entrare in catene et in morse di pietre, che sarà cosa molto difficile. |
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Ma ricordandomi che questo è tempio sacrato a Dio, mi confido |
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che, faccendosi in memoria sua, non mancherà di infondere il sapere dov'e' |