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mancherà di infondere il sapere dov'e' non sia, et agiugnere le forze e |
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la sapienza e l'ingegno a chi sarà autore di tal cosa. Ma che pos- |
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so io in questo caso giovarvi, non essendo mia l'opera ? Bene vi dico |
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che se ella toccasse a me, risolutissimamente mi bastarebbe l'animo |
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di trovare il modo che ella si volterebbe senza tante difficultà. Ma io |
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non ci ho pensato su ancor niente, e volete che io vi dica il modo ? |
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Ma quando pure le Signorie Vostre delibereranno che ella si volti, |
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sarete forzati non solo a fare esperimento di me, che non penso ba- |
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stare a consigliare sì gran cosa, ma a spendere et ordinare che fra uno |
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anno di tempo a un dì determinato venghino in Fiorenza architet- |
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tori, non solo toscani et italiani, ma todeschi e franzesi e d'ogni nazio- |
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ne, e proporre loro questo lavoro, acciò che, disputato e risoluto fra |
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tanti maestri, si cominci e si dia a colui che più dirittamente darà nel |
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segno o averà miglior modo e giudizio per fare tale opera. Né vi |
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saperei dare io altro consiglio né migliore ordine di questo». |
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Piacque ai Consoli et agli Operai l'ordine et il consiglio di Filippo, |
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ma arebbono voluto che in questo mentre egli avesse fatto un mo- |
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dello, e che ci avesse pensato su; ma egli mostrava di non curarsene, |
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anzi, preso licenzia da loro, disse esser sollecitato con lettere a tor- |
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nare a Roma. Avvedutosi dunque i Consoli che i prieghi loro e degli |