Volume 3

Edizione Giuntina
    perché oltra che leverebbe il peso fuor delle spalle delle tribune,
    verrebbe la cupola a voltarsi più facilmente. E così se ne fece mo-
    delli e si messe in esecuzione. Filippo, dopo alquanti mesi riavuto,
    essendo una mattina in su la piazza di S. Maria del Fiore con Do-
5   nato et altri artefici, si ragionava delle antichità nelle cose della
    scultura; e raccontando Donato che quando e' tornava da Roma ave-
    va fatto la strada da Orvieto per veder quella facciata del Duomo
    di marmo tanto celebrata, lavorata di mano di diversi mae-
    stri, tenuta cosa notabile in que' tempi, e che nel passar poi da Cor-
10   tona entrò in Pieve e vide un pilo antico bellissimo dove era una
    storia di marmo, cosa allora rara non essendosi disotterrata quella
    abbondanza che si è fatta ne' tempi nostri, e così seguendo Dona-
    to il modo che aveva usato quel maestro a condurre quell'opera, e
    la fine che vi era dentro insieme con la perfezzione e bontà del ma-
15   gisterio, accese sì Filippo di una ardente volontà di vederlo, che co-
    sì come egli era, in mantello et in cappuccio et in zoccoli, senza
    dir dove andasse si partì da loro a piedi, e si lasciò portare a Cor-
    tona dalla volontà et amore ch'e' portava all'arte. E veduto e pia-
    ciutogli il pilo, lo ritrasse con la penna in disegno; e con quello
20   tornò a Fiorenza, senza che Donato o altra persona si accorgesse
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Edizione Torrentiniana
    verrebbe la cupola a voltarsi più facilmente. E così se ne fece modelli e si
    messe in esecuzione. Filippo, dopo alquanti mesi riavuto, essendo una
    mattina in su la piaz[z]a di Santa Maria del Fiore con Donato et altri
    artefici, si ragionava de le antichità nelle cose della scoltura; e
25   raccontando Donato che quando e' tornava da Roma aveva fatto la
    strada da Orvieto per veder quella facciata del Duomo di marmo tanta
    celebrata, lavorata di mano di diversi maestri, tenuta cosa notabile in
    que' tempi, e che nel passar poi da Cortona entrò in Pieve e vedde un
    pilo antico bellissimo dove era una storia di marmo, cosa allora rara
30   non essendosi disotter[r]ati quella abbondanza che ha fatto ne' tempi
    nostri, e così seguendo Donato il modo che aveva usato quel maestro a
    condurre quella opera, e la fine che vi era dentro insieme con la perfez-
    zione e bontà del magistero, accese sì Filippo di una ardente volontà di
    vederlo, che così come egli era, in mantello et in cappuccio, in zoccoli,
35   senza dir dove andasse si partì da loro a piedi, e si lasciò portare a
    Cortona dalla volontà et amore ch'e' portava all'arte. E veduto e piaciu-
    toli il pilo, lo ritrasse con la penna in disegno; e con quello tornò a Fio-
    renza, senza che Donato o altra persona si accorgesse che fussi partito,
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