Volume 3

Edizione Giuntina
    ogni tempio di mattoni, da' quali cavò le cignature et incatenature,
    e così il girarli nelle volte; tolse tutte le collegazioni e di pietre e di
    impernature e di morse; et investigando a tutte le pietre grosse una
    buca nel me[z]zo per ciascuna in sottosquadra, trovò esser quel fer-
5   ro, che è da noi chiamato la ulivella, con che si tira su le pietre; et egli
    lo rinovò e messelo in uso dipoi. Fu adunque da lui messo da parte
    ordine per ordine, dorico, ionico e corintio: e fu tale questo studio
    che rimase il suo ingegno capacissimo di potere veder nella immagi-
    nazione Roma come ella stava quando non era rovinata. Fece l'aria
10   di quella città un poco di novità l'anno 1407 a Filippo; onde egli con-
    sigliato da' suoi amici a mutar aria, se ne tornò a Fiorenza; nella qua-
    le per l'assenza sua si era patito in molte muraglie, per le quali die-
    de egli a la sua venuta molti disegni e molti consigli.
    Fu fatto il medesimo anno una ragunata d'architettori e d'ingegneri
15   del paese, sopra il modo del voltar la cupola, dagli Operai di Santa Ma-
    ria del Fiore e da' Consoli dell'Arte della Lana; intra ' quali intervenne
    Filippo, e dette consiglio che era necessario cavare l'edifizio fuori del
    tetto, e non fare secondo il disegno d'Arnolfo, ma fare un fregio di
    braccia XV d'altezza et in me[z]zo a ogni faccia fare un occhio grande,
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Edizione Torrentiniana
20   quali cavò le cignature et incatenature, e così il girarli nelle volte; tolse
    tutte le collegazioni e di pietre e di inpernature e di morse; et investigando
    a tutte le pietre grosse una buca nel mez[z]o per ciascuna in sottosquadra,
    trovò esser quello ferro, che è da noi chiamato la ulivella, con che si tira su
    le pietre; et egli lo rinovò e messelo in uso dipoi. Fu adunque da lui messo
25   da parte ordine per ordine, dorico, ionico e corinto: e fu tale questo
    studio che rimase il suo ingegno capacissimo di potere vedere nella imma-
    ginazione Roma come ella stava quando non era rovinata. Fece l'aria di
    quella città un poco di novità l'anno 1407 a Filippo; onde egli consigliato
    da' suoi amici a mutar aria, se ne tornò a Fiorenza; nella quale per
30   l'absenzia sua si era patito in molte muraglie, per le quali diede egli a
    la sua venuta molti disegni e molti consigli.
    Fu fatto il medesimo anno una ragunata d'architettori e di ingegneri
    del paese, sopra il modo del voltar la cupola, dagli Operai di Santa
    Maria del Fiore e dai Consoli dell'Arte della Lana; intra ' quali interven-
35   ne Filippo, e dette consiglio che era necessario cavare lo edifizio fuori
    del tetto, e non fare secondo il disegno d'Arnolfo, ma fare un fregio di
    braccia quindici d'altezza et in mez[z]o a ogni faccia fare uno occhio
    grande, perché oltra che leverebbe il peso fuor de le spalle delle tribune,
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