20 |
|
stato mai nessuno che li bastassi l'animo, senza grandissima spesa d'arma- |
|
|
dure di legname, potere volgere quella. Non conferì però mai questa sua |
|
|
immaginazione a Donato né ad anima viva; né restò che in Roma tutte |
|
|
le difficultà che sono nella Ritonda egli non considerasse sì come si poteva |
|
|
voltare; tutte le volte nello antico aveva notato e disegnato, e sopra ciò |
25 |
|
del continuo studiava. E se per avventura eglino avessino trovato sot- |
|
|
terrati pezzi di capitelli, colonne, cornici e basamenti di edifizii, eglino |
|
|
mettevano opere e facevano cavare per toccare il fondo. Per il che si |
|
|
era sparsa una voce per Roma: quando eglino passavano per le strade, |
|
|
che andavano vestiti a caso, gli chiamavano quelli del tesoro, credendo |
30 |
|
i popoli ch'e' fussino persone che attendessino alla geomanzia per ritro- |
|
|
vare tesori; e di ciò fu cagione che trovorono un giorno una brocca antica |
|
|
di terra, piena di medaglie. Ven[n]ero manco a Filippo i denari, e si andava |
|
|
riparando con il legare gioie a orefici suoi amici che erano di prezzo; |
|
|
e così si rimase solo in Roma, ché Donato a Fiorenza se ne tornò, e con |
35 |
|
maggiore studio e fatica di prima dietro alle rovine di quelle fabriche |
|
|
di continuo si esercitava. Né restò che non fusse disegnata da lui |
|
|
ogni sorte di fabbrica: tempii tondi e quadri, a otto facce, basiliche, |
|
|
aquidotti, bagni, archi, colisei, anfiteatri et ogni tempio di mattoni, da' |