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mandato per essi e dato loro provisione et un anno di tempo a |
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fare una storia per ciascuno; fra i quali furono richiesti Filippo e Do- |
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nato di dovere ciascuno di essi da per sé fare una storia, a concorrenza |
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di Lorenzo Ghiberti e Iacopo della Fonte, e Simone da Colle, France- |
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sco di Valdambrina e Niccolò d'Arezzo. Le quali storie finite l'anno |
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medesimo, e venute a mostra in paragone furon tutte bellissime et in- |
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tra sé differenti: chi era ben disegnata e mal lavorata, come quella di |
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Donato, e chi aveva bonissimo disegno e lavorata diligentemente, ma |
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non spartito bene la storia col diminuire le figure, come aveva fatto Ia- |
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copo della Quercia, e chi fatto invenzione povera e figure [minute], |
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nel modo che aveva la sua condotto Francesco di Valdambrina; e le |
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peggio di tutte erano quelle di Niccolò d'Arezzo e di Simone da Colle, |
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e la migliore quella di Lorenzo di Cione Ghiberti; la quale aveva in sé |
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disegno, diligenza, invenzione, arte, e le figure molto ben lavorate. |
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Né gli era però molto inferiore la storia di Filippo, nella quale aveva |
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figurato un Abraam che sacrifica Isaac; et in quella un servo, che |
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mentre aspetta Abraam e che l'asino pasce, si cava una spina di un |
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piede, che merita lode assai. Venute dunche le storie a mostra, non |
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si satisfacendo Filippo e Donato se non di quella di Lorenzo, lo |
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giudicarono più al proposito di quell'opera che non erano essi e |