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il palazzo, la piazza e la loggia de' Signori, insieme col tetto de' Pisani |
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e tutto quel che intorno si vede murato. Le quali opere furon cagione |
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di destare l'animo agli altri artefici, che vi atteseno dipoi con grande |
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studio. Egli particularmente la insegnò a Masaccio, pittore allor gio- |
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vane, molto suo amico, il quale gli fece onore in quello che gli mostrò |
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come appare negli edifizii dell'opere sue -, né restò ancora di |
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mostrare a quelli che lavoravono le tarsie, che è un'arte di commettere |
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legni di colori: e tanto gli stimolò ch'e' fu cagione di buono uso e mol- |
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te cose utili, ché si fece di quel magisterio et allora e poi molte cose |
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eccellenti che hanno recato e fama et utile a Fiorenza per molti anni. |
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Tornando poi da Studio messer Paulo dal Pozzo Toscanelli, et una |
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sera trovandosi in uno orto a cena con certi suoi amici, invitò Fi- |
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lippo; il quale uditolo ragionare de l'arti matematiche, prese tal fa- |
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miliarità con seco che egli imparò la geometria da lui; e se bene |
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Filippo non aveva lettere, gli rendeva sì ragione di tutte le cose con |
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il naturale della pratica e sperienza, che molte volte lo confondeva. |
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E così seguitando dava opera alle cose della Scrittura cristiana, non |
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restando di intervenire alle dispute et alle prediche delle persone |
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dotte, delle quali faceva tanto capitale per la mirabil memoria sua, |